Finanze pubbliche in coma, rischio arruolamento foreign fighters dall’Isis e ruolo più stabile nel Mediterraneo centrale, anche alla luce del dossier libico. Queste le sfide del nuovo governo tunisino dopo il voto parlamentare, grazie ai 134 sì su 217 membri. Il primo ministro designato Hichem Mechichi annuncia che il sogno di una nuova Tunisia che assicuri libertà, dignità ed equità si è trasformato in disillusione, inganno e disperazione, spingendo alcuni tunisini a salire a bordo di barche della morte.
La sua prima mossa è aver riunito i ministeri delle finanze, degli investimenti e dell’economia in un unico dipartimento guidato dall’economista liberale Ali Kooli, amministratore delegato della Arab Banking Corporation (ABC Bank) in Tunisia, che lavora forte sull’e-banking.
NUOVO CORSO
La Tunisia è l’unico stato arabo che ha gestito una normalizzazione democratica dopo le “primavere arabe” del 2011. E’inoltre l’unico paese africano ad aver da sempre mostrato uno spirito di occidentalizzazione e di apertura alle relazioni con l’Ue e con gli altri stati che si affacciano sul Mediterraneo, ma è stato anche colpito dalle mire dell’Isis che in Tunisia ha avuto un buon serbatoio di giovanissimi foreign fighters. Questa la ragione perché la transizione politica nel paese non può non avere effetti anche per l’intera geografia del mare nostrum, in un momento caratterizzato da molti fronti aperti (Libia, Siria, Egeo).
CRITICITA’
Attualmente il paese deve confrontarsi con un elevato debito e con un progressivo deterioramento dei servizi pubblici essenziali, come la fornitura di energia elettrica e di acqua potabile. Il turismo, da cui dipende essenzialmente la stabilità finanziaria del paese, si è contratto di un quarto rispetto al trend del 2019, segno che l’emergenza Covid si è fisiologicamente abbattuta su una situazione di per sé già critica. In passato, come è noto, il fazionismo tunisino si era focalizzato sulla contrapposizione classica tra laici e islamisti, mentre stavolta si assiste quasi ad uno scontro solo di tipo politico, in cui lo sforzo a cui è chiamato Mechici è quello di comporre un esecutivo solido che, in quanto terzo tentativo dalle elezioni parlamentari di ottobre ad oggi, sia più longevo dell’ultimo dimessosi a luglio scorso (dopo meno di cinque mesi in carica). Il nome di Mechichi, già ministro dell’interno, non era tra quelli avanzati proposti dai partiti e dai gruppi parlamentari al presidente tunisino.
PERCHE’ KOOLI
La scelta di Kooli nasce dal profilo che è stato in grado di raggiunere nell’ultimo decennio. Laureato alla Lyon School of Management, è CEO di Arab Banking Corporation (ABC Bank) in Tunisia dal 2010. In passato è stato presidente della società algerina Arab Leasing Corporation (ALC) dal 2016 al 2019, ha presieduto il consiglio di amministrazione di Bank ABC Algeria e a amministratore delegato e della Société Général in Giordania tra il 2007 e il 2010. La Abc bank ha sede in Bahrain e gestisce filiali nella maggior parte dei paesi arabi, in Tunisia è presente da un quarto di secolo.
Si tratta di un soggetto quotato presso la Borsa del Bahrain, con oltre 1.300 azionisti tra cui la Banca centrale della Libia e l’Autorità generale per gli investimenti in Kuwait. E’stato il primo istituto che in Tunisia ha compreso come fosse utile eliminare il divario digitale esistente nei servizi bancari per rendere le operazioni bancarie più efficienti. Per questa ragione dallo scorso anno sta lavorando, proprio sotto l’impulso di Kooli, allo sviluppo delle attività di banca digitale per favorire le operazioni di e-banking.
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