I dati personali di quasi tutti gli elettori del Michigan (7,6 milioni dei 7,8 milioni di elettori dello Stato), così come le informazioni di un altro milione di elettori in Arkansas, Connecticut, North Carolina e Florida sono stati diffuso online. Probabilmente è opera di hacker russi. Lo riporta il giornale russo Kommersant. I dati sono apparsi di recente su un forum del Darknet russo, postato da un utente soprannominato “Gorka9”. Le informazioni erano aggiornate a marzo 2020 e una fonte della società di sicurezza InfoWatch ha confermato a Kommersant che i dati sono autentici.
Secondo un hacker contattato dal quotidiano, questi dati sono stati ottenuti tramite una SQL injection, un processo che prevede lo sfruttamento di una vulnerabilità di sicurezza inserendo un codice dannoso in un database. Andrei Arsentiev, project manager di InfoWatch, ha ricordato alla testata russa, che che la più grande violazione dei dati di questo tipo si è verificata nel 2007, quando un fornitore di servizi informatici del Partito repubblicano pubblicò erroneamente i dati di 198 milioni di cittadini americani.
Pubblicati online gratuitamente anziché offerti in vendita, questi dati sono già stati monetizzati da alcuni utenti di Internet, attraverso il programma Rewards for Justice del dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che premia finanziariamente le informazioni che potrebbero per chiarire o prevenire atti terroristici o atti di interferenza straniera nelle elezioni americane.
Questa fuga di notizie avviene in un contesto geopolitico teso, a soli due mesi dalle elezioni presidenziali statunitensi, mentre restano nella memoria di tutti le accuse di manipolazione del ballottaggio del 2016 contro la Russia. È difficile fare chiarezza, poiché gli attacchi e l’hacking sono così complicati da attribuire. A chi è tentato di vedere la mano della Russia, un interlocutore di Kommersant ribatte che questa pubblicazione sarebbe solo una cortina di fumo “per accusare gli hacker russi di interferenze nelle prossime elezioni”.
Qualche settimana fa Bill Evanina, direttore del National Counter intelligence Security Center Usa, illustrando informazioni e valutazioni dell’intelligence statunitense sulle minacce di interferenze nelle elezioni di novembre, aveva spiegato che la Russia sta lavorando “per denigrare” Joe Biden e per favorire la rielezione di Donald Trump, mentre la Cina spera che Trump perda ma non ha ancora deciso se interferire nel voto.