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No al Mes, sì ai decreti Salvini. La road map del governo secondo Licheri (M5S)

“Tagliando? Rimpasto? Ma per favore”. Ettore Licheri risponde affannato fra un comizio e l’altro. Il senatore del Movimento Cinque Stelle è appena sceso dal palco dove fa compagnia a Luigi Di Maio nella sua Pomigliano d’Arco, una delle ultime tappe del tour per il Sì al referendum sul taglio dei parlamentari.

Licheri, guardi che sono in tanti a parlarne. Dopo le regionali rifate le squadre?

Ci risiamo. Ogni volta che ci sono elezioni regionali o una consultazione referendaria, ecco che rispunta il “rimpasto”. Questa squadra ad oggi ha raggiunto tutti gli obiettivi che si è data. Come l’apertura delle scuole, lavoro reso possibile grazie allo spirito di responsabilità del personale docente e scolastico. Non ci sono ragioni per un cambio. A meno che qualcuno non voglia solo un valzer di poltrone.

Il referendum come finisce?

Niente pronostici. Un referendum è sempre una buona notizia quando c’è una grande partecipazione attiva dei cittadini. La politica dovrà chinarsi al responso, qualunque esso sia.

E le regionali? Siete rimasti molto dietro le quinte…

Ma no, invece siamo sempre stati in prima linea. Abbiamo posto temi che qualcun altro voleva evitare e abbiamo trovato intese dove c’erano persone valide.

Sarà, ma i fatti parlano. L’alleanza organica col Pd chiesta da Conte è saltata in sei regioni su sette.

Contano soprattutto le battaglie e gli uomini scelti. Un’intesa non può essere organica se non ha alla base una comunità di ideali e persone trasparenti e di spessore civico e istituzionale.

Tradotto: col centrosinistra, sul territorio, non andate d’accordo.

Ripeto, non c’è un gioco delle parti. Siamo andati d’accordo con la destra e con la sinistra. Con la prima abbiamo fatto il reddito di cittadinanza e lo spazzacorrotti, con la seconda il taglia-poltrone e la legge contro i grandi evasori. Importa solo che i candidati siano nomi spendibili, che abbiano garanzie di trasparenza.

Intanto Di Battista fa campagna in Puglia per Laricchia. Non sembrate tutti entusiasti…

Ho fatto anche io campagna per la nostra candidata in Puglia, ci mancherebbe. Alessandro è un valore aggiunto. Non solo per i pugliesi, ma per tutti gli italiani contenti di vederlo di nuovo in prima fila per le nostre tradizionali battaglie.

Non mi dica che va tutto bene nel Movimento. Quella lettera di Davide Casaleggio contro i morosi racconta un’altra storia…

Quella lettera è uno spunto di riflessione, per tutti noi. Quello che davvero rende unico e inconfondibile il portavoce dei Cinque Stelle è la sua scelta di tagliarsi metà stipendio per destinarlo al microcredito. Abbiamo restituito già 110 milioni, chiedo a chi non lo fa di rifletterci su.

E all’Associazione Rousseau? Lei ha i conti in regola?

Tutto in regola, le assicuro (ride, ndr).

Agli Stati generali si parlerà di leader, e di leadership. È finito il tempo del capo unico?

La storia del Movimento è fatta di tante sensibilità e anime. Serve una camera di sintesi, un organo collegiale in cui tutti trovino un punto di incontro. Solo così si può costruire una leadership forte.

Licheri, avete qualche nodo da sciogliere con la maggioranza. Ad esempio, a sentire Gualtieri il Mes sembra in arrivo…

Sul Mes la nostra posizione è stata chiara fin dal principio. Attenzione: le condizionalità non sono state soppresse, ma temporaneamente sospese. Dopo l’emergenza sanitaria, saranno ristabilite. Qualcuno fa finta di dimenticarlo.

Conte, invece, vuole rivedere i decreti Salvini sull’immigrazione. Lei è d’accordo?

Io sto con il presidente della Repubblica, che a suo tempo disse che quei decreti erano in linea con la Costituzione e fece solo due rilievi. Lavoriamo su quelli, e basta.


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