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Mascherine obbligatorie? Gli italiani concordano. Tutti i dati Swg

Sei Regioni al voto (Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia), un referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari e il silenzio elettorale che impedisce la pubblicazione delle intenzioni di voto degli italiani nei 15 giorni che precedono le elezioni non hanno fermato Swg, l’istituto di ricerca che ha scelto, per il radar settimanale, di concentrare la sua attenzione su quali siano le maggiori preoccupazioni del Paese. Futuro, stato della sanità, immigrazione tra le preoccupazioni principali, mentre diminuisce l’interesse per temi ambientali e i danni creati dall’inquinamento. E sul fronte del coronavirus, invece, gli italiani si mostrano scettici sia sulle cause del Covid-19 che sulle stime ufficiali dei decessi, ma non sulle misure di contenimento.

COSA PREOCCUPA GLI ITALIANI

Il coronavirus ha modificato la percezione dei temi che interessano maggiormente gli italiani? Pare di sì, secondo i dati Swg, che mostrano come il futuro dell’economia italiana preoccupi quest’anno il 38% degli italiani, dato che nel 2019 si fermava al 24%. Non stupisce, inoltre, che a preoccupare gli italiani sia anche la sanità (35% nel 2020), settore che preoccupava solo il 20% degli italiani nel 2019. A crescere, tornando ai livelli del 2017, anche i timori sui problemi legati all’immigrazione: al 27% nel 2020, erano al 19% nel 2019. Dato in controtendenza, invece, quello relativo ai temi ambientali e ai danni causati dall’inquinamento. Se le tematiche green hanno visto una attenzione sempre crescente dal 2017 in poi (12% nel 2017, 20% nel 2018, 28% nel 2019), arriva uno stop in questo 2020: un calo di tre punti percentuali (25%) frena l’interesse degli italiani sul fronte ambientale.

NEGAZIONISTI, SCETTICI O PREOCCUPATI?

Dopo oltre sei mesi di coronavirus, gli italiani si mostrano ancora scettici sia sulle cause della pandemia che sul numero delle vittime. L’istituto di sondaggi, infatti, ha chiesto agli intervistati quali potrebbero essere le possibili cause della pandemia. Secondo il 38%, passando dagli animali selvatici all’uomo il virus si è poi diffuso a livello globale, mentre secondo il 24% sarebbe uscito accidentalmente da un laboratorio. Un 24% a cui si aggiunge un 17% convinto che il Covid-19 sia stato creato in laboratorio e diffuso di proposito per modificare gli equilibri mondiali e un 2% secondo cui è stato inventato per controllare le persone e l’economia, ma di fatto non esiste davvero.

coronavirus origine

Gli italiani poi si mostrano scettici sui numeri dei decessi da Covid-19. Mentre arriva al 45% la percentuale di intervistati che ritiene attendibili gli strumenti di monitoraggio, per il 22% le stime sono troppo basse e di contro per un altro 22% sarebbero esagerate. I cittadini, insomma, sono divisi a metà tra chi ritiene le stime delle vittime da Covid credibili e chi invece le mette in discussione. Ampia adesione, invece, sulle misure di contenimento: l’uso delle mascherine nei luoghi chiusi è fondamentale o utile per il 95% degli intervistati e così il 91% ritiene fondamentale e utile il divieto di assembramenti.

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