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Mes e Recovery Fund, il Pd alzi la testa sulla politica economica. L’analisi di Pennisi

Quali le implicazioni dell’esito delle elezioni regionali e del referendum sulla politica economica? Il Partito Democratico (Pd) deve fare sentire il proprio peso nelle scelte di politica pubblica e dimostrare (a se stesso e agli altri) se è un partito riformista o se è il partito del “tirare a campare” trainato dal velleitarismo del Movimento Cinque Stelle (M5S).

In questo primo anno di governo insieme, dopo vari anni di dura contrapposizione, il Pd è parso quasi a rimorchio del M5S. È entrato nell’esecutivo come se fosse un ospite in una coalizione iniziata dal M5S che poteva vantare una forza parlamentare maggiore della sua e che aveva impostato un programma di stampo populista.

Le urne hanno mostrato, per la seconda volta, che il M5S si sta sbriciolando, ha poco seguito nel Paese ed alcune sue misure bandiera (come il reddito di cittadinanza) fanno acqua da tutte le parti nella loro attuazione.

Ora il Pd deve alzare la testa e chiedere nell’immediato due azioni di politica economica: a) l’accesso allo “sportello sanitario” del Meccanismo europeo di stabilità (Mes); b) una più chiara e trasparente gestione del programma di riforme da presentare all’Unione europea (Ue) per i finanziamenti a valere sul Resilience and Recovery Fund. La definizione del bilancio 2021, la cui preparazione dovrebbe essere già in corso da settimane, dipende in gran misura da queste due determinanti.

L’accesso allo “sportello sanitario” del Mes è diventato urgente perché la pandemia della primavera scorsa ha messo a nudo le difficoltà del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) e i dati indicano che i) è possibile una seconda ondata e ii) comunque il virus è destinato a restare tra noi per anni. C’è urgenza non di pannicelli caldi per questo o quel comparto ma di una revisione del Ssn a quaranta anni dalla sua istituzione, ed alla luce di carenze, evidenziate da anni dagli operatori del settore ed esplose nei mesi scorsi. La revisione implica: i) un Ssn basato più sul territorio che sugli ospedali (ciò comporta un differente regime contrattuale per i medici di base) e ii) una utilizzazione più diffusa delle nuove tecnologie. La revisione del Ssn è urgente e costosa: per questa ragione deve iniziare subito con lo “sportello sanitario” del Mes ed essere completata con il Resilience and Recovery Fund, i cui finanziamenti verranno spalmati (nella migliore delle ipotesi) tra la seconda metà del 2021 e la seconda metà del 2025/26.

In tema di Resilience and Recovery Fund, come già detto su questa testata, occorre chiarire parametri di valutazione e criteri di scelta di programmi di riforma e di progetti, chi farà le valutazioni e chi applicherà i criteri e scelta, quale sarà il mandato dell’organo tecnico e quale quello dell’organo politico. Il ministro Roberto Gualtieri ha affermato che programmi e progetti verranno valutati e selezionati in base al loro contributo alla crescita del Prodotto interno lordo (Pil). Sarebbe utile sapere quale metodo verrà seguito e da chi.



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