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Dalla Puglia il segnale più forte al governo. Parla Raffaele Fitto

Ha lasciato la sua Puglia con tre nuovi aeroporti e tanti investimenti nel 2005, mentre oggi la trova all’ultimo posto nella classifica italiana per l’utilizzo dei fondi Ue. È la diagnosi che fa a Formiche.net Raffaele Fitto, europarlamentare di FdI e candidato governatore del destracentro. L’ex ministro degli affari regionali, già Governatore dal 2000 al 2005, mette l’accento sugli errori blu del centrosinistra, come la sottovalutazione della xylella e l’elevatissima pressione fiscale che costa ai pugliesi 300 milioni annui. Mentre su Conte dice che…

Cosa è cambiato in Puglia dal 2005 ad oggi?

Non è stata realizzata una infrastruttura in questi 15 anni di governo del centrosinistra. Ricordo che dal 2000 al 2005 abbiamo realizzato gli aeroporti di Bari e Grottaglie e Brindisi, convogliando sul territorio pugliese un serie di investimenti.

Ha detto che le tasse (che in Puglia sono elevatissime) sono un fardello allo sviluppo economico del territorio: come si è arrivati a questo punto?

Dal 2007 ad oggi la Puglia ha aumentato la pressione fiscale, l’addizionale Irpef e Irap, la benzina, il metano: in tutto oltre 300 milioni di euro annui che vengono prelevati dalle tasche dei cittadini e delle imprese. Così si alimenta una spesa pubblica improduttiva. Nel 2005 le tasse in Puglia erano a zero. Ma non è tutto, perché i danni dell’amministrazione uscente si vedono in vari comparti. Penso ai rifiuti, dove in 15 anni non è stato realizzato un solo impianto di smaltimento. Nel frattempo abbiamo discariche che si allargano, rifiuti che vanno fuori regione e tasse tra le più alte d’Italia.

Come invertire il trend?

Mettendo in campo un’amministrazione funzionale che ribalti completamente il quadro che abbiamo sotto gli occhi. Mi riferisco ad una dimensione di azione, che possa rompere la giostra del potere messa in piedi dal centrosinistra. Con le tasse hanno alimentato una macchina che non funziona e che ha messo in campo per ogni problema un’agenzia ad hoc, collocandovi gli amici degli amici. Il risultato finale è stato di rendere inefficiente la res publica regionale.

Quale l’errore da evitare?

Noi non dobbiamo ambire al ruolo di nuovo giostraio della Puglia, bensì dobbiamo smontare questa giostra al fine di rendere la Regione efficiente. Osservo che, a conferma del fatto che questa giostra non funziona, ci soccorrono alcuni dati oggettivi: la Puglia è l’ultima Regione italiana in termini di spesa dei fondi Ue per agricoltura e pesca. E’inoltre tra le ultime per la realizzazione di progetti infrastrutturali.

Cosa non ha funzionato nell’emergenza xylella?

Nulla. Parto dall’approccio culturale e metodico al problema accanto alla totale irresponsabilità nella gestione. Mi spiego: se si decide di andare dietro agli stregoni mettendo da parte gli scienziati e sposando il negazionismo come modus operandi, così come ha fatto Emiliano, allora il risultato è certo. Ovvero la xylella è avanzata di ben 120 chilometri continuando a devastare il territorio.

Cosa si sarebbe dovuto fare?

Un intervento sui soli alberi infetti nella zona immediatamente interessata al fine di provare a bloccare la malattia. Inoltre credo che in questi anni non si sia fatto nulla a livello strategico, perché la Regione al momento non ha in mente un programma chiaro sul tema. Lo dimostra il fatto che la xylella, fino a ieri confinata nel Salento, adesso è giunta alle porte di Monopoli, Ostuni e Fasano.

Quali effetti potranno esserci sul governo Conte dopo le elezioni regionali?

Sicuramente le regionali potranno essere l’occasione per spiegare al premier e alla sua pseudo maggioranza che sono insieme solo per evitare il voto. Quindi la peso come una semplice difesa della loro poltrona e non di un progetto di governo per il Paese. Sono convinto che questo sarà un punto che bloccherà definitivamente l’azione dell’esecutivo. Mi auguro che il risultato in Puglia possa essere un contributo al superamento di una maggioranza anomala.

twitter@FDepalo

 



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