È scaduto qualche giorno fa (il 31/08 u. s.) il termine per la presentazione della domanda per rispondere all’annuncio pubblico apparso in piena estate sul sito di Roma Capitale per la selezione di una componente di sesso femminile per la giunta del VI Municipio. I requisiti richiesti erano la laurea in Economia e Commercio o in Giurisprudenza o in Ingegneria ed Architettura ma anche la condivisione del programma. Al momento non si è in grado di sapere quanti abbiano risposto a questo “AAA cercasi Assessore donna”.
Come è caduta in basso una certa politica!
Del resto se “uno vale uno” e se il fondatore di un movimento, che va per la maggiore, tra le varie proposte strampalate, ha sostenuto che si possono scegliere i parlamentari, tirando a sorte, anche un annuncio pubblico può servire per reclutare assessori.
Quanta acqua è passata sotto i ponti.
Un tempo nei partiti seri c’erano le scuole di formazione, si seguiva un “corsus honorum” che partiva dalle organizzazioni giovanili e dalle attività più umili (si iniziava, ad esempio, attaccando i manifesti con la colla fatta di farina e si era addetti a stampare giornaletti con i vecchi ciclostili).
In Italia la scuola di partito storica e più nota era sicuramente quella del Pci, l’Istituto di studi comunisti (meglio conosciuto come Scuola delle Frattocchie, località in provincia di Roma), fondata nell’ottobre del 1944, denominata inizialmente “Scuola centrale quadri Andrej Aleksandrovič Ždanov”, mutò nome nel 1950 in “Istituto Togliatti”, nel 1955 divenne “Istituto di studi comunisti”, e, dal gennaio 1973, “Istituto di studi comunisti Palmiro Togliatti”. Tra il 1955 e il 1956 pubblicava “Scuola Comunista”, periodico dell’Istituto di studi comunisti. La scuola cessò le attività nel 1993, fu riaperta nel 2016 per un breve periodo dal Partito democratico.
Durata breve ebbe la “Summer School” di veltroniana memoria, che si teneva a Cortona, mentre di iniziativa più lobbistica e associazionistica si parla per la scuola politica ideata da Enrico Letta, che si tiene a Roma nella sede dell’Arel, la fondazione nata nel 1976 da un’intuizione di Nino Andreatta. Con la scissione dal Pd, la Summer School voluta da Matteo Renzi diventa “Futura” di Italia Viva.
Per la Democrazia Cristiana, ad iniziativa di De Gasperi, agli inizi degli anni cinquanta partirono le Olimpiadi della gioventù per liceali ed universitari, ma fu Amintore Fanfani, eletto segretario nel 1954, a lanciare il progetto di irrobustire la struttura organizzativa e l’Ufficio formazione della classe dirigente cattolica, per cui decise di trasformare una villa di proprietà del partito, ai piedi di Monte Mario, in una scuola di formazione denominata “Camilluccia”, dal nome della via in cui sorgeva. Un luogo dove si svolgevano corsi per le migliori leve di amministratori locali, ma anche di carattere storico e culturale anche a supporto dell’attività dell’Azione Cattolica. Accanto a questa iniziativa si organizzavano convegni e seminari a Camaldoli, che aveva visto la redazione del “Codice”, che recava lo stesso nome, nel 1943 ad iniziativa di intellettuali cattolici. Annualmente poi venivano organizzati seminari e convegni da parte delle varie correnti interne (i corsi fatti a Saint Vincent da Donat Cattin, ad esempio, aperti però a tutta la Dc). Importante fu il ruolo svolto dall’Istituto Sturzo, il cui presidente fu lo storico Gabriele De Rosa.
Diverso il discorso sul Msi, che non ha mai avuto una vera e propria scuola politica, ma che formava e selezionava la sua futura classe dirigente attraverso seminari e campi estivi gestiti dalle sue organizzazioni giovanili, il Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori del Msi, la Giovane Italia, Azione Studentesca di Azione Nazionale, il Fuan, il Fronte degli universitari che prima del ’68 governava in molte università. Ma poi vi erano vere e proprie Accademie come l’Ispes, l’Istituto di Studi Politici ed economici, guidato da Nino Tripodi, i cui insegnanti erano personaggi come il grande storico Gioacchino Volpe o Ugo Papi, Rettore della Sapienza. A questi partecipavano in effetti le élites giovanili della destra del tempo. Vi erano poi decine di riviste e pubblicazioni che venivano redatte e diffuse a migliaia e che rappresentavano vere e proprie palestre di approfondimento culturale, storico e filosofico: “La Sfida”, “L’Universale”, “Azione”, “Civiltà” e tante altre che si stampavano in giro per l’Italia. Poi arrivò negli anni settanta il Fronte della Gioventù in cui le iscrizioni non erano “automatiche”, ma venivano accettate solo dopo un certo periodo di frequenza e di militanza e dopo aver seguito riunioni e corsi di formazione nazionale (i campi Hobbit) e locali. L’obiettivo era di far aderire giovani con una certa preparazione.
A destra la tradizione è stata rinnovata con le scuole di formazione organizzate in tutta Italia da Fratelli d’Italia e con la scuola della Fondazione An giunta ormai alla sua quinta edizione. Un ruolo importante in quest’area viene svolto da FareFuturo, Fondazione che fa capo al Senatore Adolfo Urso, ma anche, nello schieramento di Centro destra, dalla Fondazione “Italia Protagonista” di Maurizio Gasparri e da “Magna Charta” di Gaetano Quagliariello.
Per tutti questi partiti di sinistra, di centro e di destra le scuole rappresentavano un investimento sulle nuove generazioni ed un tentativo di fare sintesi tra cultura e politica.
Ecco, da queste esperienze, più o meno gloriose, siamo passati agli annunci per reclutare qualche volenteroso. “AAA Cercasi Assessore”, come per qualsiasi lavoro generico e non qualificato.