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Lo Spazio contro il virus. Così eGeos monitorerà la ripartenza per la Ue

spazio

Monitoraggio spaziale per la ripresa economica da Covid-19. È questo l’obiettivo del contratto che l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha assegnato all’italiana eGeos, chiamata a sviluppare una soluzione di fusione di dati (non solo satellitari) per analizzare e prevedere la ripartenza dell’economia nazionale, in particolari su porti, logistica e settori merci. È lo Spazio al servizio dei cittadini, quello perseguito con forza dall’Italia in ambito nazionale e internazionale.

IL CONTRATTO

Il contratto dell’Esa risponde al progetto “Covid-19 economic impact assessment from Space in Italian ports and logistic centers – Enabling industry growth”. È finanziato nell’ambito del bando permanente dell’agenzia europea “Eo science for society”, dove “Eo” sta per osservazione della Terra, settore in cui l’Italia può vantare eccellenze scientifiche e industriali, a partire dalle due joint venture di Leonardo: Thales Alenia Space e Telespazio. Per questo progetto, eGeos sarà alla guida di un team composto anche dalla startup CherryData, spinoff del Politecnico di Milano, e dall’azienda romana ExpertLab.

L’ANALISI SPAZIALE

“Big data management and analysis” è il nome dell’approccio utilizzato, entro cui eGeos propone una soluzione in grado di integrare dati attuali e storici provenienti da diverse fonti: immagini satellitari ottiche e radar, informazioni sul traffico stradale, sull’inquinamento e sulla presenza di telefoni cellulari. L’obiettivo è analizzare e confrontare le tendenze dell’attività economica nel periodo 2019-2020, da cui dunque individuare le tendenze future. In sostanza, si fa ricorso a indicatori per evidenziare gli effetti del lockdown e del successivo ritorno alla normalità, come ad esempio il numero di navi che arrivano o escono da un porto, come dato rappresentativo dei cambiamenti in atto. Verranno analizzati i dati relativi di alcuni tra i maggiori porti sul territorio nazionale consentendo una potenziale scalabilità a livello mondiale.

PREVEDERE GLI SCENARI

Destinatari del servizio in particolare le istituzioni, ma anche banche, compagnie assicurative e società di trasporto. Con la soluzione in questione potranno monitorare e quantificare la ripresa dell’attività economica, attraverso la fusione di dati satellitari con informazioni provenienti da sorgenti diverse. “Questo progetto dimostra le capacità di eGeos di integrare informazioni multi-sorgente e tecnologie come intelligenza artificiale, Big data analytics e strumenti di calcolo per fornire soluzioni e strumenti innovativi a supporto delle decisioni delle istituzioni”, ha spiegato Paolo Minciacchi, amministratore delegato dell’azienda.

LE MAPPE CONTRO IL VIRUS

Ma non è il primo esempio di tecnologie spaziali al servizio della lotta contro il Coronavirus. Già a inizio aprile, il dipartimento della Protezione civile italiana aveva chiesto e ottenuto l’attivazione del Servizio di gestione delle emergenze (Ems) offerto da Copernicus, il sistema europeo per l’osservazione della Terra. Si era così attivato il meccanismo “rapid mapping”, chiamato a mappare tutte le strutture messe in campo per l’emergenza e a valutare eventuali nuove iniziative incrociando i dati con altre informazioni sul contagio a Terra (qui le mappe ottenute). A gestire il servizio di rapid mapping di Copernicus c’è dal 2012 un team guidato proprio da eGeos. A marzo dello scorso anno, il consorzio si è aggiudicato per la terza volta consecutiva (dopo i bandi 2012 e 2015) il contratto “Ems – rapid mapping” della Commissione europea. Si occupa dunque di acquisire ed elaborare dati satellitari (o provenienti da altre piattaforme di remote sensing) e di rendere disponibili, in poche ore dall’attivazione del servizio da parte degli utenti le mappe richieste.

APPLICAZIONI DALLE ORBITE

Non solo mappe. Lo scorso 30 marzo l’Asi ha aperto il bando “Space in response to Covid-19 outbreak”. Alla chiusura, poco più di un mese dopo, sono pervenute ben 130 proposte, di cui 98 con un operatore economico italiano. Proposto dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), promosso da quella europea (Esa), il bando è stato condotto in accordo con il ministro per l’Innovazione Paola Pisano e il sottosegretario Riccardo Fraccaro. La richiesta riguardava tecnologie in grado di contribuire al contenimento e al monitoraggio dei contagi, con un focus sulla rapidità dell’esecuzione dei progetti in due ambiti di applicazione: salute ed educazione a distanza.
L’elevato numero delle proposto ha portato l’Asi a incrementare il finanziamento del bando dai 2,5 milioni previsti fino a 10 milioni. I 7,5 milioni in più sono stati richiesti a valere sui fondi già sottoscritti alla ministeriale dell’Esa di Siviglia, lo scorso novembre, lì dove l’Italia ha deciso di portare il proprio investimento a 2,3 miliardi per i prossimi anni (il 16% del budget complessivo dell’agenzia europea), senza dunque oneri aggiuntivi. Tra i progetti proposti ci sono: l’uso di minirobot a guida autonoma per la consegna “contactless” di merci (sanitarie e non) che fa affidamento al sistema di navigazione satellitare Galileo, servizi di telemedicina (medicina a distanza) per pazienti e operatori sanitari mediante sensori indossabili; l’utilizzo della realtà aumentata per gestire meglio le informazioni negli ospedali.

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