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Trump o Biden? A trionfare è Patrizia De Blanck. Il corsivo di Arditti

Due uomini, bianchi, vecchi, ricchi e imbolsiti se ne sono dette di tutti i colori nel primo confronto Tv della più orrenda campagna elettorale della storia d’America, producendo un effetto raccapricciante per chi cercava un minimo di contenuti ma dando ampia soddisfazione al popolo dei social e dei reality.

Joe Biden e Donald Trump scelgono dunque la strada della contessa Patrizia De Blanck, scelgono la via della rissa in formato Grande Fratello VIP facendo così strage di ogni seria rappresentazione della democrazia.

Lo fanno scientemente (Trump assai più del suo avversario), dopo aver passato al trucco e parrucco un tempo non inferiore a quello del dibattito, lo fanno perché (più o meno consapevolmente) non riescono ad evitare di interpretare il ruolo che loro impone la storia, cioè quello dei leader di una grande potenza in declino.

Diciamo la verità: ieri sera è andata in diretta TV la versione più repellente dell’America, perché la durezza polemica dello scontro ha messo in luce la furibonda lotta per il potere che nasconde, una lotta per il potere che è tutta giocata nell’élite maschile, di età avanzata, dalla pelle bianca e dai molti soldi sul conto corrente.

Biden e Trump sono diversissimi eppure uguali, parte di uno stesso gruppo sociale che nel ‘900 ha guidato il mondo con più meriti che demeriti, tendendo alte le bandiere della libertà e della democrazia pur nelle inevitabili contraddizioni della vita e della storia. Adesso quella élite WASP ci presenta due campioni inguardabili, seppure per motivi diversi.

Inguardabile Trump, perché la sua spregiudicatezza, la sua guasconeria, la sua assenza brutale di ogni riferimento ideale sono la prova documentale del vuoto cosmico cui è giunto il mondo conservatore americano, ormai unicamente dedicato alla difesa sine die del fortino assediato. Inguardabile Biden perché retorico e noioso, epigone stanco di una visione liberal e progressista che però in lui diventa subito burocrazia, banalità, spocchia.

Questa è la democrazia, si potrebbe dire. Ma le cose non stanno così, per almeno due buoni motivi.

Primo l’America di Biden e Trump non è quella vera, anzi ne rappresenta una parodia con i piedi già nella fossa. L’America oggi è donna sul lavoro, è ispanica nei ritmi musicali, è asiatica al ristorante: quei due riccastri bianchi non hanno la più pallida idea di cosa succede fuori dalle loro case da 10 milioni di dollari (per Trump si aggiunga almeno un zero). E poi non è vero che in democrazia va bene tutto: a un certo punto si passa alla farsa se non si valuta con attenzione cosa mettere in scena.

Ecco perché Patrizia De Blanck trionfa su Biden e Trump: almeno lei è quella che è, più vera di loro che sono falsi come una banconota da 15 euro. Nel frattempo, perché magari a qualcuno interessa ancora, Putin e Xi Jinping se la godono.

Ieri sera hanno vinto loro. E senza fare nemmeno tanta fatica.



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