Il presidente dei manager italiani, Stefano Cuzzilla, chiede la proroga della misura per la riqualificazione energetica voluta da Riccardo Fraccaro, fino al 2024
Il super-bonus del 110% per l’efficienza energetica e la sostenibilità va prorogato fino al 2024. Ne sono più che convinti i manager italiani guidati da Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager. “Il giorno dopo l’annuncio del decreto che mobilita 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e 6,2 miliardi in termini di saldo netto in favore dei settori più colpiti dalle chiusure imposte dall’ultimo Dpcm, Federmanager ribadisce la priorità di procedere con il Piano nazionale di ripresa e resilienza che sostenga l’industria”, spiega il presidente di Federmanager, Cuzzilla.
La parola d’ordine è in questo momento sostenibilità, una chiave di volta per il futuro. “È importante definire sin d’ora i capitoli su cui si intende investire per dare un respiro più lungo alla politica nazionale. Il mondo dell’impresa vuol sentire parlare di investimenti e deve poter contare su direttrici chiare: la prima direttrice è quella della sostenibilità , non solo per le ingenti risorse che l’Europa sta vincolando a questo obiettivo, ma perché la riconversione green dell’industria porterà con sé un effetto moltiplicatore in termini di competitività del sistema”, chiarisce il presidente Cuzzilla.
Di qui la richiesta affinché il bonus del 110% voluto dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Riccardo Fraccaro, venga esteso al 2024. “Il superbonus al 110% previsto dal decreto Rilancio è un esempio lampante di come la sostenibilità possa diventare il driver principale per il nostro sviluppo. I bonus in edilizia varati a seguito della crisi del 2008”, ricorda Cuzzilla, “si sono dimostrati un aiuto importante. Oggi abbiamo l’opportunità di rilanciare molte filiere puntando a rinnovare il patrimonio edilizio nel senso di una maggiore efficienza energetica, compatibilità e sicurezza ambientale”.
D’altronde, spiega il numero uno dei manager, “la sostenibilità è un concetto economico, non solo ambientale. Le imprese che investono in soluzioni di efficienza energetica, economia circolare, riconversione della produzione sono quelle che saranno più competitive nel prossimo futuro. Basta pensare a cosa ha detto Larry Fink, di Blackrock a gennaio 2020, quando ha sottolineato che ormai anche il rischio climatico significa rischio d’investimento. La finanza sta allocando i capitali dove c’è attenzione ai cambiamenti climatici. Ecco perché la sostenibilità deve diventare un driver per orientare le scelte d’impresa, non può più essere considerata un elemento marginale. Per questo, vogliamo puntare sul profilo del manager per la sostenibilità, che ha competenze tecniche e trasversali necessarie a un nuovo modo di fare industria. La riconversione della produzione è al centro della nostra attenzione”.
La proroga, insomma, “sarebbe un segnale di fiducia verso le tante imprese che in questi mesi si stanno attrezzando per proporre soluzioni di efficienza energetica compatibili con le esigenze dei cittadini. La certezza sui tempi è un elemento importante per costruire fiducia. E la fiducia muove gli investimenti”. Non è tutto. “Il superbonus va inteso come un tassello di un progetto-Paese che parla di riqualificazione urbana, economia circolare, innovazione ed efficienza energetica. Se è vero che entro il 2030 quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane, diventa fondamentale porsi l’interrogativo di come gestiremo le nostre città. Partire dagli edifici significa anche sostenere un processo di cambiamento che riguarda tutti, non solo le imprese”.