Si presenta così, sotto forma di una pacata kermesse, l’adunata di Matteo Salvini a Catania. Lì, questo sabato, il leader della Lega affronta il processo per il caso Gregoretti. Lì, in queste ore, schiere di autobus da tutta Italia fanno la spola scaricando migliaia di sostenitori leghisti, ma anche di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nessun assalto al palazzo. Sul palco si parla di sicurezza, salute, sviluppo, agroalimentare. “Abbiamo colto il pretesto dell’udienza a Catania per dimostrare che la Lega non è come la dipingono”, dice a Formiche.net Gian Marco Centinaio, già ministro dell’Agricoltura e del Turismo con il governo Conte 1, anche lui accorso a supportare il Capitano.
Centinaio, e come la descrivono?
Come il partito populista che sa solo gridare e andare contro. Non è così. Abbiamo idee, proposte, un piano per governare il Paese. Qui si parla di contenuti.
Alla fine gli alleati hanno risposto alla chiamata. Sembravate scettici.
No, anzi. Abbiamo avuto subito la solidarietà di tanti dirigenti di Fi e Fdi. È normale che anche i leader siano in piazza con noi.
La difesa di Salvini sostiene che Conte sapeva tutto. Lei era lì. Come è andata?
Semplice. Abbiamo concordato la linea in un Consiglio dei ministri, non ha battuto ciglio. Ora dice di non aver sentito. Forse giocava al cellulare. Quanto al processo, quei migranti erano in assoluta sicurezza, seguiti e assistiti, altro che condizioni precarie.
Torniamo alla piazza. Vi infastidisce questa cavalcata nei sondaggi della Meloni?
I sondaggi vanno e vengono. Noi andiamo avanti senza curarcene troppo, la politica si fa con le persone. Quando si voterà su scala nazionale ne riparleremo.
Intanto è diventata leader dei Conservatori europei, e in Europa si guarda intorno. Voi siete ancora nell’angolino sovranista. Un’apertura al Ppe è impensabile?
La coerenza prima di tutto. Noi alle europee abbiamo detto: vogliamo cambiare l’Ue da dentro. Un nostro elettore non può pensare di cambiarla con un partito che la governa da anni. Meglio mantenere la parola data che dire una cosa un giorno e fare l’opposto il giorno dopo.
In Europa c’è ancora chi vi bolla come filorussi. Quel voto al Parlamento Ue contro la risoluzione per Navalny era proprio necessario?
Secondo me no. Non so esattamente come sia andata, forse era evitabile. Noi siamo per rimuovere le sanzioni contro la Russia ma mantenendo un equilibrio, dialogando con Stati Uniti e Ue. Sarebbe più facile farlo se iniziassimo a parlare alle cancellerie estere.
Salvini riorganizza la Lega, con una segreteria. Ce n’era bisogno?
Se vuole affiancare ai dipartimenti una nuova struttura per farsi consigliare da qualcuno in modo ufficiale, ben venga. Di certo non esiste un problema di collegialità. Si è sempre confrontato con tutti.
Non è un modo per arginare il “problema Zaia”?
Solo sui giornali esiste un problema Zaia. È un uomo della Lega come tutti noi, e un’enorme risorsa. Chi dice il contrario dovrebbe spiegarci se esiste un problema Emiliano o De Luca nel Pd.
Alla fine della legislatura mancano ancora tre anni. Volete passarli tutti in piazza?
No, i dipartimenti della Lega servono proprio a questo. A costruire un modo più strutturato di fare opposizione al governo. Sperando che vada a casa il prima possibile.
Un governo tecnico, magari con Mario Draghi, lo votereste?
Questo deve chiederlo a Salvini…