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Competenze digitali, ecco la chiave per la ripresa economica. Scrive Santacroce (Ibm)

Di Alessandra Santacroce

Il futuro del mondo del lavoro rappresenta, ad oggi, una delle questioni più urgenti nell’era dell’industria 4.0. Alcuni mestieri spariranno, ma allo stesso tempo ne verranno creati di nuovi secondo un trade-off positivo. È altrettanto vero che il lavoro di domani verrà trasformato dalle tecnologie emergenti e dai progressi dell’intelligenza artificiale e della robotica. Il Covid-19 ha sicuramente accelerato questo processo.

Ibm intende contribuire concretamente all’occupazione del futuro in una prospettiva di crescita sostenibile per il nostro pianeta. Ed è per questo che si pone l’obiettivo di contribuire alla formazione di nuovi profili professionali per rispondere ad una richiesta stimata di circa 16 milioni di posti di lavoro altamente qualificati entro il 2024.

Nelle prime settimane di settembre, seppur con le dovute precauzioni e nel rispetto delle regole, milioni studenti sono tornati a scuola mentre la Commissione Europea annunciava il Piano d’Azione aggiornato sull’Educazione Digitale per promuovere un’istruzione e una formazione basate su qualità e inclusività. Questo piano d’azione offrirà, alla luce delle lezioni apprese durante la pandemia, una visione della formazione che sfrutti le opportunità offerte dalla trasformazione digitale tenendo in considerazione sia le sfide sia le opportunità.

La Commissione europea ha inoltre affermato che il Piano d’Azione sarà centrale per il rilancio del continente europeo tramite “Next Generation EU”, e contribuirà a sostenere gli Stati membri, gli istituti di istruzione e formazione e i cittadini nei percorsi verso l’innovazione dell’era digitale.

UN PIANO D’AZIONE POST-COVID-19 PER L’EDUCAZIONE DIGITALE

La Commissione Europea ha avuto modo di confrontarsi con numerosi interlocutori al fine di garantire che il nuovo Piano d’Azione per l’educazione digitale riflettesse l’esperienza del mondo dell’istruzione e della formazione alla luce della pandemia del Covid-19. Ibm è, da sempre, impegnata a promuovere una cultura dell’apprendimento permanente per creare opportunità di carriera per tutti in un settore in rapida evoluzione come è quello dell’information technology. Questo impegno è anche in linea con le priorità evidenziate dal nostro ministro del Lavoro che, accanto al valore degli ammortizzatori sociali, ha posto l’accento sulle politiche attive del lavoro per accompagnare la formazione e la riqualificazione, anche alla luce delle nuove opportunità offerte dal digitale.

Nel periodo pandemico, Ibm ha realizzato delle piattaforme innovative con lo scopo di colmare il divario tra competenze e mondo del lavoro con una particolare attenzione all’inclusività.

Alcuni esempi delle iniziative Ibm:

Offerte di lavoro “New Collar” – Ibm ha individuato dei posti di lavoro precedentemente riservati a candidati laureati, che in realtà possono essere occupati da candidati dotati delle giuste competenze ed esperienze lavorative, ma che potrebbero anche non avere una laurea. Questi nuovi lavori “New Collar Jobs” ampliano la base dei candidati e aggiungono diversità al reclutamento per lavori in aree quali cloud, cybersecurity e design digitale.

YourLearning – La piattaforma di apprendimento digitale di Ibm, Your Learning, utilizza la tecnologia AI di Watson per generare suggerimenti personalizzate per gli utenti Ibm. Essa è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, su dispositivi mobili e fissi. Questa piattaforma consente ai dipendenti Ibm di fissare obiettivi di apprendimento e di formazione. Nel 2019, i dipendenti Ibm hanno mediamente registrato 77 ore di apprendimento annuale accrescendo di fatto competenze e potenzialità di crescita.

Badge digitali – Ibm ha collaborato con Acclaim per sviluppare un programma di badge digitali del settore It al fine di aumentare il riconoscimento dell’impegno dei  dipendenti e di motivare la progressione delle competenze. Alle aziende che collaborano con Ibm viene inoltre fornita una piattaforma di facile utilizzo che dimostra che chi riceve tali badge possiede competenze e conoscenze certificate. Ibm ha già rilasciato più di 3 milioni di badge e ospita circa 2.500 attività in cui vengono rilasciati i badge. Il 67% di questi badge digitali è stato guadagnato in competenze strategiche come Ia, analitics e Design Thinking.

P-Tech – è il modello combinato di scuola superiore e di istruzione universitaria di Ibm basata su una partnership pubblico-privato. Gli studenti P-Tech, che in Italia è stato avviato a partire dall’area di Taranto, usufruiscono di un percorso formativo integrato a cominciare dalla scuola secondaria superiore con insegnanti dedicati, partner industriali e universitari. Gli studenti hanno la possibilità di acquisire competenze nelle moderne tecnologie: Ia, project management, problem solving e altre preziose skills trasversali. P-Tech è un programma che conta 150mila studenti ed è presente in 24 Paesi, tra cui Irlanda, Regno Unito, Francia, Repubblica Ceca, Italia e Polonia. Nei Paesi dell’Ue, Ibm sta collegando i contenuti del progetto con il Quadro europeo delle qualifiche. Il successo del programma risiede principalmente nella sua capacità di creare una cooperazione efficace tra i vari partner educativi sottolineando gli elementi multidisciplinari, interattivi e innovativi.

Open P-tech – è una piattaforma gratuita per l’esperienza di educazione digitale ed è disponibile per tutti in tutto il mondo con l’obiettivo di fornire ai giovani e agli insegnanti conoscenze sulla sicurezza informatica, l’intelligenza artificiale e il cloud computing. Open P-tech aiuta gli insegnanti a creare i propri contenuti: più dell’80% degli studenti che hanno terminato con successo il corso di Cybersecurity ha dichiarato che vorrebbe vedere corsi simili come parte della propria formazione.

SkillsBuild – Come è noto, anche la durata delle competenze si sta accorciando. Ibm SkillsBuild offre contenuti digitali di apprendimento personalizzati per aiutare chi cerca occupazione a sviluppare le competenze tecniche e professionali necessarie per rientrare nella forza lavoro. Ibm sta già collaborando con 40 Ong in tutta Europa per portare questo programma agli studenti adulti che desiderano riqualificare o migliorare le proprie competenze.

Rispondere alla pandemia – Ibm sta mobilitando le proprie risorse e riunendo gruppi di esperti per lavorare insieme alla risoluzione di problemi nati dall’epidemia di Covid-19. Per sostenere l’apprendimento a distanza in Europa, Ibm e Cisco si sono associate per implementare strumenti di apprendimento a distanza nelle scuole. Con 3.700 volontari Ibm, il programma ha raggiunto oltre 200mila studenti in 2.300 scuole in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna e Regno Unito. Gli strumenti sono stati utilizzati anche da 50 organizzazioni no profit.

Questi approcci possono facilitare le cosiddette “transizioni di carriera” e rendere l’industria tecnologica più inclusiva e più impegnata a coinvolgere persone con un background non tradizionale. L’insieme di queste esperienze evidenzia un impegno trasversale volto alla valorizzazione del lavoratore come risorsa su cui investire, e punta anche ad una responsabilizzazione di ciascuno di noi nel proprio percorso di aggiornamento continuo per mantenere l’occupabilità in un tempo di continua trasformazione. La formazione come investimento e come fattore di inclusione è quindi un aspetto centrale per orientare le politiche del lavoro e di rilancio sostenibile, anche nell’ottica del Next Generation EU.

LE NOSTRE IDEE PER COLMARE IL DEFICIT DI COMPETENZE IN ITALIA E IN EUROPA

Colmare il deficit di competenze digitali non è un qualcosa che istituzioni e governi europei possono fare da soli. I governi dovrebbero collaborare con le aziende private e le altre parti interessate per favorire l’incontro tra domanda e offerta, per trovare il modo migliore per garantire che i lavoratori abbiano il giusto mix di competenze professionali e tecniche richieste.

Ibm incoraggia la politica europea a collaborare con le imprese per aumentare il coordinamento e la condivisione delle migliori pratiche tra tutti gli attori del sistema sullo sviluppo dei programmi di studio, ma anche per progettare percorsi di formazione professionale che comportino un forte impegno delle imprese nei confronti del sistema scolastico e dell’istruzione superiore.

Nel contesto del piano d’azione della Commissione per l’educazione digitale, Ibm invita gli Stati membri a includere i programmi di formazione in ambito digitale, come ad esempio il P-Tech, come parte dei percorsi di rilancio economico. E riconosce il ruolo cruciale dell’educazione digitale per la sostenibilità a lungo termine dell’economia europea.

Il potere dei dati e dell’intelligenza artificiale può aiutare a delineare le opportunità di riqualificazione professionale: l’Ai può aiutare i lavoratori, le aziende e i governi ad intraprendere azioni efficaci per riqualificare la forza lavoro ed agevolare l’incontro tra domanda ed offerta.


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