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Materiali sanitari in volo su droni. Il test di Leonardo e Ospedale Bambino Gesù

Leonardo, Telespazio e l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù hanno dimostrato, per la prima volta in Italia, il trasporto con drone di materiali sanitari. La tre-giorni di test è stato un successo, abbattendo i tempi di consegna tra centro d’analisi e laboratorio con risparmi di costi e tempo

Trentadue chilometri separano il centro analisi di Santa Marinella e il laboratorio di Palidoro dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, entrambi sul litorale laziale, di Roma. Poterli percorrere con rapidità garantisce benefici diagnostici, oltre a generare risparmi di tempo e risorse. Per questo, si è conclusa oggi (con successo) la prima dimostrazione in Italia di trasporto con drone di materiali sanitari. È stata progettata e realizzata da Leonardo, Telespazio e dall’Ospedale, in collaborazione con l’Ente nazionale aviazione civile (Enac).

LA DIMOSTRAZIONE

Impegnati per tre giorni di operazioni, i droni a decollo verticale (dotati di propulsione elettrica e dunque a basso impatto ecologico e acustico) ci hanno messo venti minuti per percorrere i 32 chilometri, a fronte di circa il doppio del tempo che avrebbe impiegato il trasporto su strada. A bordo, dodici tra campioni biologici e generi biomedicali, trasportati in volo sulla costa laziale dal centro di prelievo di Santa Marinella al centro di analisi di Palidoro, andata e ritorno, con evidenti benefici in termini di rapidità diagnostica.

LE TECNOLOGIE

Tutto questo è stato possibile grazie a innovative tecnologie che hanno permesso il controllo automatico in modalità Bvlos, cioè oltre il campo visivo dell’operatore, tra le grandi sfide per l’impego massivo dei droni. La sperimentazione ha dunque visto l’impiego della piattaforma digitale cloud-based T-Dromes sviluppata da Telespazio, che ha permesso di erogare il servizio completo, dalla pianificazione all’esecuzione, fino al processamento dei dati acquisiti durante il volo. Ora si prevede di proseguire la campagna di test fino a dicembre. L’obiettivo di lungo periodo è poter estendere il servizio anche in ambiente urbano densamente popolato, collegando la sede di Palidoro dell’ospedale con quelle di Roma.

IL RUOLO DI D-FLIGHT

A garantire la sicurezza e l’integrazione nello spazio aereo c’é D-Flight, la piattaforma di Enav a cui partecipano Leonardo e Telespazio. Fornisce servizi cosiddetti di U-Space, tesi a garantire la consapevolezza dello scenario operativo (geo-awareness) e il volo sicuro in spazi aerei già frequentati (strategic deconfliction). In prospettiva, D-Flight permetterà la coesistenza nello spazio aereo italiano dell’aviazione tradizionale con migliaia di droni. Dalla mobilità urbana al settore delivery, il segmento è d’altra parte in forte crescita, come dimostrato proprio oggi dall’atto di intesa siglato sul tema dall’Aeronautica militare e dall’Enac. “Gli aeromobili a pilotaggio remoto – ha detto il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta – rappresentano uno degli elementi trainanti dell’attuale rivoluzione industriale a cui guardano con interesse le comunità scientifiche e industriali di tutto il mondo; poterli utilizzare a favore di scopi sanitari e sociali, rende questi strumenti ancora di più essenziali per lo sviluppo sostenibile della nostra società”.

IL PIANO DI LEONARDO

Per Leonardo, ha spiegato Laurent Sissmann, senior vice president per Unmanned Systems, “il progetto si inserisce nel percorso di innovazione e sperimentazione di Leonardo nella Advanced air delivery, di cui altro tassello fondamentale è la piattaforma D-Flight per la gestione del traffico aereo di droni, realizzata con Enav”. L’azienda, ha aggiunto, “è impegnata a supportare e proteggere persone e comunità, contribuendo alla loro crescita sostenibile, grazie alla sua leadership nelle tecnologie di nuova generazione”. Un tratto evidenziato anche nel piano strategico Be Tomorrow 2030, lanciato da Leonardo già prima della pandemia. “La collaborazione con governi, privati e altre industrie finalizzata a offrire le migliori capacità per la sicurezza è uno dei fondamenti del nostro piano e l’investimento in sistemi autonomi è in linea con le nostre strategie di crescita”, ha spiegato Sissmann.

“Siamo molto felici di poter collaborare con Leonardo su un progetto così innovativo – ha dichiarato la presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc – abbiamo fortemente voluto avviare la sperimentazione in questo periodo di pandemia, che impone a tutti gli operatori sanitari una forte accelerazione dei percorsi diagnostici”. La sperimentazione, ha concluso, “ci consentirà di studiare lo sviluppo di un servizio che può produrre forti miglioramenti dei processi clinici e logistici, a vantaggio un domani di tutto il sistema sanitario regionale e nazionale”.

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