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Chi sono i candidati al Nobel per la Pace 2020

Si era detto che il Premio Nobel per la Pace dell’anno 2020 poteva ricadere sul presidente americano Donald Trump, ma questa possibilità – secondo l’emittente Cnn – è scongiurata.

Quest’anno, più degli altri, il vincitore resta un’incognita. “Sono meno sicuro (di chi vincerà) quest’anno di quanto non lo sia stato da molto tempo”, ha confessato alla Cnn Dan Smith, direttore dello Stockholm International Peace Research Institute. “Penso che molto spesso vogliano inviare un messaggio con il premio – ha spiegato -. Soprattutto, devono cercare di dare un messaggio di speranza e convinzione che le cose possano andare meglio”.

Gli esperti concordano che i giudici dell’edizione del Premio Nobel per la Pace 2020 sono consapevoli che mai come quest’anno il riconoscimento è importante.

Come da tradizione, i nomi dei candidati sono custoditi dal Comitato Norvegese per il Nobel. In totale i nomi sono 318 (il quarto numero più alto della storia del riconoscimento), e di questa lista ci sono 211 privati e 107 organizzazioni, ma la loro identità resterà protetta per i prossimi 50 anni.

L’annuncio ufficiale avverrà venerdì 9 ottobre, ma già circolano alcune indiscrezioni sui nomi. Ci sono l’ambientalista Greta Thunberg, che potrebbe diventare il secondo premio Nobel per la pace più giovane della storia, dopo la pachistana Malala Yousafzai, e gli attivisti di Hong Kong, ma anche l’Organizzazione mondiale della sanità.

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è in cima alle liste della maggior parte dei bookmaker dopo 10 mesi trascorsi ad affrontare la pandemia di coronavirus – sostiene la Cnn -. E anche il movimento Black Lives Matter, secondo alcuni informatori, è nella lista per avere spinto le questioni del razzismo e della brutalità della polizia negli Stati Uniti nello scenario globale. Entrambe le selezioni verrebbero interpretate però come una scelta insolitamente politica”.

Greta Thunberg sarebbe stata anche nominata nel 2019 per avere promosso il movimento globale di sensibilizzazione sul cambiamento climatico.

I membri del partito della Sinistra tedesca avrebbero nominato Edward Snowden, per aver rivelato l’esistenza di programmi di sorveglianza di massa negli Stati Uniti.

Secondo l’agenzia Adnkronos, Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo e leader del Partito Popolare Europeo, ha proposto su Twitter la nomina degli oppositori Sergey e Svetlana Tikhanovskaya per inviare un forte segnale sulla causa bielorussa.

Nell’elenco ci sarebbe anche il leader dell’opposizione al governo russo, Alexei Navalny, avvelenato con un agente nervino ad agosto.

Tra le candidature ci sarebbero anche gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong, proposti da legislatori in Norvegia e negli Stati Uniti.

Il Nobel per la Pace potrebbe finire anche al movimento di rivolta popolare in Sudan, che ha estromesso il presidente Omar al-Bashir, in particolare assegnando il premio alle Forze per la libertà e il cambiamento (Ffc) e alla giovane attivista simbolo delle manifestazioni Alaa Salah.

Infine, ci potrebbe essere anche un premio alla libertà di stampa e dei media (in riferimento al mancato flusso dell’informazione sulla pandemia in Cina), consegnandolo al Comitato per la protezione dei giornalisti o a Reporter senza frontiere (Rsf).

E sul premio 2021 ci sarebbero indiscrezioni di un presunto confronto con le candidature del presidente americano Donald Trump e il candidato democratico Joe Biden. Il magnate repubblicano per aver negoziato lo storico accordo tra Israele, Emirati Arabi e Bahrein, e l’ex vicepresidente per la sua predisposizione al dialogo e alla ricerca di soluzioni pacifiche.

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