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Un nuovo partito di centro (per cattolici e non). La riflessione di Reina

Sta per prendere forma un nuovo partito, né di destra né di sinistra, ma decisamente autonomo, laico, democratico, popolare, europeo, di ispirazione cristiana.

Un soggetto politico che dovrà faticare non poco per trovare spazio nell’attuale scacchiere politico. È noto che il nascente organismo non parte da zero, per sostanza culturale e politica. Infatti, il suo “ubi consistam” è caratterizzato dagli originali insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa, arricchitosi negli anni dall’impegno e dagli studi di uomini come Rosmini, Balbo, Gioberti, Ozanam, Toniolo, Sturzo, De Gasperi, Dossetti, La Pira, Lazzati, Fanfani, che avevano tutti come meta da raggiungere la realizzazione del bene comune.

Le idee e l’azione di questi uomini sono un faro che ancora oggi illumina la vita degli italiani e di molti cittadini nei vari Pesi del pianeta. Caduto il Muro, si ritenne, purtroppo, non più necessario guardare all’antico paradigma del cattolicesimo politico fatto di pluralismo, interclassismo, partecipazione. Il passaggio del sistema elettorale da proporzionale con preferenze al maggioritario uninominale determinò una crisi politica, economica, sociale fino a far precipitare l’Italia in un preoccupante disorientamento. Scelta esiziale, scellerata fu quella compiuta da gruppi di potere nazionali e internazionali di ostacolare con fermezza il prevalere del pensiero politico di tanti cattolici. Le difficoltà che si vivono oggi in Italia sono figlie di quella stagione nefasta.

Il sistema politico, dopo quel tempo di ripetuti fallimenti, ancora non riesce ad imboccare la strada giusta per riportare il Paese ad una coerente e apprezzata azione di governo. Considerare gli interessi diffusi nella società e riportarli a nuova sintesi, avanzando adeguate proposte di governo è compito essenziale in una democrazia evoluta. Non pochi amici negli ultimi lustri hanno tentato di conquistare uno spazio politico funzionale a far emergere la necessità di ridare dignità all’antropologia degli italiani, maturata nei decenni e caratterizzata anche dal pensiero cristiano-cattolico, ma con poca fortuna. Chi crede che un popolo possa fare a meno della propria cultura, della memoria storica, delle tradizioni è obnubilato da nichilismo, agnosticismo, pragmatismo: ideologie distruttive che tanto male hanno procurato alla società.

La politica è unire, mettere insieme, fare sintesi, ma nessuno dei soggetti politici in campo purtroppo è in grado di esercitare una tale azione, visti gli antichi retaggi illiberali consumatisi durante il XX secolo, fatti di gulag e di lager. Antiche ideologie che hanno sempre avuto come riferimento la fede nello Stato etico hanno dimostrato la propria inadeguatezza nel corso della storia, e nonostante i fallimenti vissuti, ancora oggi tentano mutatis mutandis, di ripercorrere vecchi sentieri.

A tali impostazioni è necessario rispondere, convincendo donne e uomini di buona volontà che altre strade sono possibili, per ridare vigore e speranza alla democrazia, partendo dal fondamentale principio del rispetto della dignità della persona umana.

Il nuovo partito che nascerà non sarà un accidente, né una meteora a quanto si apprende, ma stella polare, a cui possono guardare cattolici e non. Servirà a colmare un vuoto profondo nel sistema politico italiano ed europeo. Non sarà, insomma, l’ennesimo partitino nato prima di qualche competizione elettorale, per raccattare qualche seggio, ma una presenza attiva e costante nella vita della dinamica società italiana.

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