A margine del Cdm, sentito il Cisr, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha confermato il rinnovo del prefetto Gennaro Vecchione a capo del Dis, il Dipartimento che coordina gli 007 italiani. Un punto fermo nell’architettura dell’intelligence che ora deve completarsi con le nomine mancanti
Gennaro Vecchione sarà ancora il capo dell’intelligence italiana. Questa sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sentito il Cisr e il Copasir, lo ha confermato direttore generale del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza).
L’ufficialità del rinnovo del mandato, in scadenza il prossimo 10 dicembre, arriva dopo un Cdm fiume sul decreto ristori. Il prefetto, nominato ai vertici degli 007 italiani il 10 dicembre del 2018, continuerà a guidare il dipartimento che coordina tutta l’attività di sicurezza e le due agenzie dei Servizi per l’estero (Aise) e l’interno (Aisi).
Vecchione, 61 anni, generale della Guardia di Finanza, vanta una lunga carriera nelle forze dell’ordine. Prima di approdare alla guida del Dis è stato a capo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza al Viminale (2017-2018), Comandante del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza di Roma (2015-2017) e del Nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi all’Ue (2008-2011), militando per più di trent’anni nelle Fiamme Gialle.
La conferma di Vecchione segna un punto fermo nell’architettura del comparto dell’intelligence italiana. Nelle prossime settimane e mesi il presidente del Consiglio dovrà proporre al Cisr, sentito il Copasir, i nomi delle restanti cariche vacanti o prossime alla scadenza.
Fra queste una vicedirezione del Dis, due vicedirezioni dell’Aise, dopo l’uscita del vicedirettore Giuseppe Caputo e del direttore Luciano Carta (nominato presidente di Leonardo) e la conseguente promozione a direttore di Gianni Caravelli, e una vicedirezione dell’Aisi, con la scadenza del mandato di Valerio Blengini.