Le defezioni di Forza Italia verso la Lega? “Smottamenti fisiologici”. Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia invita il centrodestra a non cedere alle sirene governiste e a rimanere unito in vista delle amministrative: “Solo uniti abbiamo chance di vittoria”
La priorità per il centrodestra di presentarsi unito è assolutamente sostanziale. Parola di Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia che, sulle defezioni da Forza Italia dei tre parlamentari (Laura Ravetto, Federica Zanella, Maurizio Carrara) verso la Lega non si sbilancia più di tanto, derubricando il tutto a “smottamenti fisiologici”. Più che altro, osserva, “la tempistica con cui è avvenuto il passaggio dei parlamentari dalle file azzurre a quelle della Lega è stata deflagrante”. Obiettivo, però, “andare oltre”. E in questo senso Fratelli d’Italia “avrà sicuramente un ruolo di ricucitura, di cerniere”, continua. Che è un po’ lo spirito “che ha animato l’azione politica di Giorgia Meloni durante il suo percorso. Senza mai essere invasivo, il nostro partito ha conquistato spazi importanti con la forza della coerenza ai nostri ideali”.
In linea di coerenza e trasparenza, Fidanza spiega anche la posizione di Fratelli d’Italia sull’affaire Mediaset-Vivendi. “La nostra posizione è sempre stata chiara”, dice: “Abbiamo, infatti, deciso di votare l’emendamento con l’unico scopo di salvaguardare un’azienda italiana”. Certo è che “in questo momento la nostra posizione rimane baricentrica: saldamente all’opposizione, pur avendo votato una manovra a tutela di una realtà produttiva importante, senza ammiccare in nessun modo con l’esecutivo”.
Governo che, a detta di Fidanza, non se la passa proprio benissimo. “È evidente che tra i partner di governo i rapporti attualmente siano piuttosto tesi. Tanto più che a mio giudizio siamo assistendo a una serie di manovre di riposizionamento che fanno presagire ragionamenti politici ‘post Giuseppe Conte’”, spiega l’europarlamentare. La cui tesi è che “Movimento 5 stelle e Partito democratico si stanno organizzando per quando il Paese uscirà dalla fase di recrudescenza pandemica. Periodo storico che coinciderà con la messa da parte del presidente del Consiglio”. Ne siamo sicuri? “Conte gode indubbiamente di un certo appeal”, riconosce il parlamentare, “e venderà cara la pelle. È ragionevole pensare però che la sua parabola politica termini quando la situazione rientrerà in un alveo di normalità”.
Magari si, magari no. Nel frattempo comunque, i segnali politici di movimenti per nuove configurazioni e alleanze Fidanza li coglie “non solo in ambito nazionale, ma anche europeo. Quantomeno il movimentismo di queste ultime ore che caratterizza l’azione di David Sassoli (presidente del Parlamento europeo, ndr) è emblematico”. Così come lo è l’attivismo dell’esponente dem Goffredo Bettini. “Sappiamo tutti che quando si muove Bettini qualcosa che bolle in pentola c’è sempre”, dice l’europarlamentare. “Tanto più che si tratta di una persona in grado di far mutare rotta all’interno del Partito democratico”.
Poi c’è il grande dilemma dei centristi. Un po’ Carlo Calenda con Azione, un po’ Emma Bonino con +Europa e infine gli apolidi che anelano a un grande contenitore moderato. “È probabile che il Partito democratico possa aprirsi delle possibilità di alleanze con +Europa e Azione”, sostiene Fidanza. “Sebbene ritengo che, specie per Calenda, se la direzione è quella di un sistema proporzionale, converrebbe puntare a carpire dei pezzi di Forza Italia”.
Non sfugge all’analisi di Fidanza il comportamento del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che si fa sempre più insidioso, specie per la partita del Quirinale. Tanto più che “politicamente il leader di Italia Viva ha sempre puntato a ottenere qualche poltrona per i suoi, per cui in linea di massima potrebbe andargli bene anche tenersi Giuseppe Conte al governo”. Altrettanto sicuramente “Renzi tenterà di determinare in qualche modo l’orientamento sulla scelta del nome da portare al Colle”.
Anche per questo, chiude Fidanza, “occorre che la coalizione di centrodestra rimanga unita e granitica: non solo sull’eventuale nome da proporre, ma per far propendere la scelta qualora si dovessero profilare ipotesi differenti rispetto al nome espresso dalla coalizione”. Non solo: “A breve dovremo affrontare le elezioni amministrative nelle grandi città e tornare in Calabria: solo uniti abbiamo chance di vittoria”.