“Colpito e affondato!”. Quanti ricordi, le battaglie navali in gioventù. E che soddisfazione quando dalla controparte arrivava il fatidico “colpito e affondato”. Oggi, con il mondo intero a portata di mouse, basta un clic per fare tutto. Per acquistare uno smartphone o un frigo nuovo. Per farsi portare a casa una cena indiana. Per acquistare un viaggio in terre lontane. Anche per colpire a morte ed affondare un paese.
Non c’è bisogno di un’invasione degli alieni. Basta lanciare un ‘click day’ per l’erogazione di un banale bonus-mobilità. Ed ecco che un paese, membro del G7, affonda come fosse una barchetta sul foglio a quadretti di una battaglia navale. Oltre mezzo milione di persone bloccate, disperatamente alla ricerca del fatidico click che da accesso all’agognato e promesso rimborso fiscale. Che prima provano da casa, poi dal lavoro. Mezzo milione di persone che mi immagino tutte con uno smartphone, impegnate ad attendere il turno in una fila di 500.000 persone, mentre sbadatamente gettano uno sguardo allo schermo del computer di lavoro. Una giornata persa. Buttata. Alla faccia della produttività. Un paese fermo, per un bonus.
E quando finalmente il sistema ti informa che sei il prossimo, con tutti i file già pronti per essere inviati, sei talmente emozionato che ti trema il mouse. Entri, ti registri. No, cerchi di registrarti; perché il sistema di riconoscimento dell’identità digitale va in blocco, facendoti uscire dal sistema. Ti verrebbe da rispolverare tutto il vocabolario che avevi tenuto attentamente sepolto negli ultimi anni di vita civile e adulta. Ma diventare adulto ti ha insegnato che non servirebbe. E quindi nervi saldi. Mai perdere la pazienza. In fondo basta ritentare: “Il numero di utenti in coda davanti a te è 524.287”, un po’ peggio di prima… Sono passate sei ore. Ma ancora il plafond disponibile è di oltre 180 milioni. Prima o poi ce la faremo. Basta tenere duro.
Intanto il mondo corre, combatte, lotta per la competizione globale. Noi combattiamo per un bonus. In bocca al lupo, cara Italia.