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Covid e medicina territoriale, la ricetta per non uscirne sconfitti

Covid

Perché la medicina di territorio è così cruciale nella gestione delle emergenze? E che ruolo può avere, in questo contesto, una nuova e più stretta collaborazione fra istituzioni centrali e locali e fra pubblico e privato? Tutti i dettagli

Territorio, cooperazione, comunicazione. Sono queste le parole chiave che muovono la sanità del futuro, una sanità che miri a efficacia, efficienza e ottimizzazione dei processi nel perseguimento del benessere dei cittadini. Questa la conclusione unanime emersa in occasione dell’appuntamento “Benessere, salute e servizi per i cittadini. Un nuovo paradigma di valore condiviso?”, promosso da Sandoz, divisione del gruppo Novartis, che ha visto esperti del mondo istituzionale e non confrontarsi sulle sfide che il Covid ha posto alla nostra società e, non da meno, sulle misure e le politiche da adottare per non uscirne sconfitti.

MEDICINA TERRITORIALE, QUALE RUOLO?

È opinione condivisa, dagli esperti del settore e non, che una medicina territoriale più radicata e meglio sviluppata avrebbe potuto se non incrementare l’efficienza delle terapie contro il Covid, quantomeno frenare l’ondata dei contagi. “Urge un potenziamento e un rafforzamento delle reti territoriali affinché il diritto alla salute sia concretamente esigibile” ha dichiarato il vicepresidente vicario Anci e sindaco di Valdengo Roberto Pella che, presentato dalla moderatrice Chiara Spinato di Health City Institute, ha aperto il dibattito. “Il ruolo del territorio nella gestione non solo delle emergenze ma anche nell’ordinario è cruciale e sottovalutarlo sarebbe un errore”, ha fatto eco Giulio Notturni, consulente della comunicazione presso l’assessorato alla Sanità all’integrazione socio sanitaria della Regione Lazio.

TELEMEDICINA E TELEMONITORAGGIO

Nell’efficientamento della gestione della sanità territoriale, “strumenti come la telemedicina e il telemonitoraggio possono fare la differenza”, ha dichiarato Tiziana Frittelli, presidente Federsanità Anci. Che ha però fotografato i molti gap ancora presenti per una corretta e più snella applicazione degli strumenti forniti dall’innovazione. “Inizialmente la teleassistenza non riusciva a decollare perché mancavano gli strumenti per tariffarla e, dunque, remunerarla”, ha chiosato Frittelli. “Tenere lontani i pazienti dagli ospedali, continuando però a supportarli con la telemedicina, ha avuto e può avere un ruolo fondamentale nella gestione emergenze”, ha convenuto Notturni. Del resto, è di recente approvazione in Conferenza delle regioni il documento sull’erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale a distanza che, redatto e firmato lo scorso dieci settembre, punta proprio all’obiettivo di semplificare l’accesso alle cure, ancor più in un momento di emergenza sanitaria.

MATTARELLA: COLLABORAZIONE PER SUPERARE LE DIFFICOLTÀ

Per superare la pandemia bisognerà “cercare il coordinamento, la collaborazione e l’accordo positivo” perché “solo il coro sintonico delle nostre istituzioni e delle loro attività può condurci a superare queste difficoltà”, ha dichiarato pochi giorni fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna delle onorificenze ai cittadini che si sono distinti durante l’emergenza Covid-19. Appello pienamente aderente a quello di Roberto Pella, secondo cui solo una piena collaborazione potrà garantirci di affrontare e superare il Covid subendo il minor numero di danni possibile. “Bisogna muovere verso nuove forme partenariato, anche il con terzo settore”, ha aggiunto il vicepresidente.

PELLA: RUOLO DEI SINDACI RILEVANTE

“Il ruolo dei sindaci per la promozione e la tutela della salute riveste oggi una rilevanza fondamentale e crescente, grazie anche all’opportunità di essere affiancati da partenariati pubblico-privati in grado di investire sul binomio cure-servizi per i cittadini” ha precisato Roberto Pella. “Si tratta di una funzione da sempre nota a noi sindaci, come prima autorità sanitaria, che tuttavia oggi ci rende più consapevoli e determinanti nel coordinare le potenzialità dei nostri territori. Alcuni processi virtuosi per migliorare l’accesso alla salute dei cittadini – ha aggiunto – già erano stati messi in campo, gli stessi che hanno subìto una forte accelerazione durante la prima ondata pandemica, ma oggi è diventato chiaro per tutti che l’obiettivo deve essere prioritario e riguarda tutti”.

FEDERSANITÀ E ANCI, NUOVO ACCORDO DI COLLABORAZIONE

“Non c’è dubbio che da sola la sanità non può farcela così come non possono farcela da soli gli enti locali. Per questa ragione a luglio Federsanità e Anci hanno stretto un accordo di collaborazione su vari punti che mira a una stretta sinergia senza che vi siano sovrapposizioni di ruoli”, ha dichiarato Frittelli. “La risposta alla pandemia – ha aggiunto – non può che essere una sinergia tra mondo sanitario e territorio”. “Sul tema salute i sindaci sono e saranno sempre più protagonisti” ha confermato Pella, volendo insegnare e trasmettere “il valore della salute e della prevenzione come veicolo primo di benessere dei cittadini”.

ONCOCARE: ARRIVA IL FARMACISTA ONCOLOGICO TERRITORIALE

Fra gli esempi virtuosi di queste nuove forme di collaborazione, il progetto OncoCare, che mette a disposizione dei pazienti la nuova figura professionale del farmacista oncologico territoriale, un punto di riferimento per i pazienti oncologici deospedalizzati che possa supportarli nella quotidianità su tematiche di vario genere, dall’alimentazione alla dermocosmesi fino all’equilibrio psico-fisico. “Nel periodo pre-Covid – ha raccontato Paolo Fedeli, medical director di Sandoz – facevamo in media 45 consegne di farmaci domiciliari al giorno. Tra marzo e maggio il numero è salito a 1.777, quota rimasta ben oltre le mille unità anche dopo l’emergenza, a dimostrazione che la collaborazione da sempre ottimi risultati”. “Durante il lockdown Sandoz ha supportato la consegna di oltre 100mila farmaci a domicilio – ha aggiunto – coinvolgendo più di 1.500 farmacie su tutto il territorio italiano. Crediamo fortemente nell’importanza di un nuovo paradigma basato su servizi più snelli e capaci di sfruttare appieno le sinergie tra pubblico e privato”.

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