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Sviluppo sostenibile, cosa c’è alla base dell’agenda italiana del G20

La guida italiana del G20 parte punta al green. Secondo Filomena Maggino, presidente della Cabina di Regia “Benessere Italia”, “oggi è un giorno molto importante. La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile disegna una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla sostenibilità”

Persone, Pianeta, Prosperità sono tre delle cinque aree della “Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile” (Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership) che saranno alla base dell’agenda del G20, la cui presidenza sarà assunta dall’Italia dal prossimo 1° dicembre, “con lo spirito che guida il Green Deal europeo e la visione rappresentata nel piano Next Generation Eu”. Lo ha dichiarato l’ambasciatore Pietro Benassi, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e sherpa del G20. L’Italia vuole “guardare al di là della crisi”, e proporrà una serie di iniziative sulla lotta ai cambiamenti climatici e a favore delle fonti energetiche sostenibili, per una ripresa “sostenibile, giusta e resiliente”.

Da ieri, il coordinamento tra i ministeri interessati e le organizzazioni internazionali in vista della revisione della Strategia (l’ultima stesura del ministero dell’Ambiente risale al 2017), è stata affidato alla Cabina di Regia “Benessere Italia”, la struttura della presidenza del Consiglio voluta dal premier Conte nel 2018, presieduta da Filomena Maggino, docente di statistica sociale all’Università di Roma “La Sapienza”.

“Oggi è un giorno molto importante – ha dichiarato la Maggino a Formiche.net – La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile disegna una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla sostenibilità quale valore condiviso e imprescindibile per affrontare le sfide globali del nostro Paese. Rappresenta il primo passo per declinare a livello nazionale i principi e gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata nel 2015 dalle Nazioni Unite”.

(Ricordiamo i 17 obiettivi dell’Agenda: sconfiggere la povertà; sconfiggere a fame; assicurare la salute e il benessere; garantire un’istruzione di qualità; raggiungere l’uguaglianza di genere; garantire la gestione sostenibile dell’acqua; assicurare energia pulita e accessibile; incentivare il lavoro dignitoso; promuovere l’innovazione e le infrastrutture; ridurre le disuguaglianze; rendere le città sostenibili; garantire produzioni e consumi responsabili; combattere il cambiamento climatico; salvaguardare gli oceani e i mari; proteggere la vita sulla terra; promuovere la pace e la giustizia; rafforzare la partnership mondiale per lo sviluppo sostenibile).

Secondo quanto sottoscritto nel 2015, l’Italia, così come l’Europa,  è impegnata a implementare gli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 nell’ambito della programmazione economica, sociale e ambientale. La revisione triennale della Strategia prende avvio in una situazione cruciale per il nostro Paese, in un momento in cui si sta avviando la fase post-emergenziale del Covid-19 e il relativo processo di ricostruzione. Scopo della revisione, ha proseguito Filomena Maggino, è di “contribuire alla definizione di un quadro di un quadro di riferimento e di sintesi entro cui armonizzare le diverse iniziative, sia di tipo strategico che di tipo tematico e programmatorio, in coerenza con le politiche di sviluppo sostenibile. Il ruolo incisivo riguarderà la definizione di dettaglio della strategia e dei target, nonché il monitoraggio della sua attuazione e lo sviluppo di modelli analitici per la misurazione dell’impatto delle politiche sugli obiettivi della Strategia”.

In concomitanza con la presidenza del G20, l’Italia si troverà a gestire, insieme al Regno Unito, che presiederà il G7, la Conferenza mondiale sul clima (COP 26) che si terrà il prossimo novembre a Glasgow. Nell’ambito della seconda area, “Pianeta”, l’ambasciatore Benassi ha assicurato che la presidenza italiana “agirà affinché gli impegni presi nell’Accordo di Parigi (2015) e negli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Agenda 2030) non vengano rimandati, e siano anzi rafforzati dalla partnership con il Regno Unito, per favorire il successo della COP 26 e le sinergie con il G7 britannico del 2021”.


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