La qualità della vita, soprattutto di questi tempi, è una priorità da non trascurare. Intervista a Filomena Maggino, alla guida della Cabina di regia Benessere Italia
Sostenere, potenziare e coordinare le politiche e le iniziative del governo italiano per il benessere equo e sostenibile e per l’attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, nell’ambito degli impegno sottoscritti dall’Italia con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Questi gli obiettivi della Cabina di regia Benessere Italia, istituita nel giugno 2019 presso la Presidenza del Consiglio: “l’organo di supporto tecnico scientifico al presidente del Consiglio nell’ambito delle politiche del benessere e della valutazione della qualità della vita dei cittadini, con il compito di monitorare e coordinare le attività specifiche dei Ministeri, assistere le Regioni e gli Enti locali nella promozione di buone pratiche sul territorio ed elaborare specifiche metodologie e linee guida per la rilevazione e la misurazione degli indicatori della qualità della vita”.
A presiedere la Cabina di regia è stata chiamata Filomena Maggino, pugliese, docente di statistica sociale a La Sapienza di Roma e consigliere del presidente Conte sui temi della sostenibilità. L’abbiamo incontrata per capire perché si è ritenuto necessario creare un organismo sui temi della sostenibilità e del benessere e cosa è stato fatto in questo quasi anno e mezzo di attività.
“L’idea era di capire come questi temi potessero essere incardinati nell’azione di governo. Scartata l’ipotesi, da qualcuno ventilata, della creazione di un ministero ad hoc, un ministero del Benessere, perché non avrebbe avuto senso: il benessere comprende tutto, la salute, l’ambiente, il lavoro, l’istruzione, la qualità della vita nel suo insieme. Era però importante porre questo tema al centro dell’attività di un governo. Si è ravvisata quindi la necessità di un coordinamento delle varie attività in campo, perché l’azione deve essere sistemica e tra le varie ipotesi di strutture da creare in questa prospettiva, quella della cabina di regia è risultata la più idonea, più leggera e anche più vicina al presidente del Consiglio, cui spetta la sintesi ultima di tutto questo”.
La cabina di regia è composta dai rappresentanti di tutti i ministeri interessati e coadiuvata da un Comitato di esperti “in materia di sviluppo sostenibile e di misura della valutazione della qualità della vita”, oltre che da economisti, giuristi, scienziati. Ne fanno parte i Presidenti dell’Istat, del Cnr, dell’Ispra, dell’Inps e il portavoce dell’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile. D’altra parte la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile prevede già un monitoraggio annuale del suo stato di attuazione, anche attraverso gli indicatori statistici forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica e la Presidenza del Consiglio, con una sua direttiva, ha evocato al suo ufficio il coordinamento e l’aggiornamento periodico della Strategia e le azioni e le politiche inerenti la sua attuazione. Da qui la cabina di regia.
“Già da qualche tempo – prosegue Maggino – il presidente Conte va ripetendo che l’Agenda 2030 è solo un aspetto di un tema molto più grande e di visione che è il benessere del Paese. Questo non significa che gli obiettivi dell’Agenda non vanno perseguiti o peggio sminuiti. Ma vanno inseriti in una visione più ampia e sistemica, appunto. Parlare quindi di benessere significa anche mettere al centro delle nostre azioni il loro raggiungimento. Ma non solo. La nostra attività agisce su più piani. La cabina di regia è riconosciuto dagli stakeholder che operano sul territorio come punto di riferimento per le loro attività, ma soprattutto un luogo dove condividere un’unica visione di paese. Tutti si sentono parte di un disegno unico che coinvolge tutti”.
Nel gennaio scorso è stato lo stesso presidente Conte a presentare le Linee Guida della cabina di regia, tenendo a sottolineare che “nei 29 punti programmatici che caratterizzano il nostro progetto politico c’è anche la determinazione e modificare la nostra Carta costituzionale per valorizzare ancora di più il tema della tutela dell’ambiente”.
Per questo occorre “fare sistema: il governo, le imprese, le associazioni di categoria, il mondo accademico e della ricerca. Solo così potremo perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030”. E la cabina di regia Benessere Italia nasce per questo specifico scopo.
“Sono cinque linee programmatiche che ci siamo resi conto essere poi le stesse che andrebbero attivate ora per la ripartenza e la messa in sicurezza del Paese, ci spiega la Maggino, e saranno alla base anche per la verifica dei progetti presentati e finanziati con il Recovery Fund. Riguardano la rigenerazione sostenibile dei territori attraverso la valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico per favorire una nuova modalità dell’abitare la mobilità e la coesione territoriale per contrastare fenomeni di abbandono e di degrado sociale e ambientale delle periferie e delle aree interne del Paese, per la conservazione e la valorizzazione dei territori; la transizione energetica per una politica orientata alla promozione di fonti energetiche appropriate; la qualità della vita con al centro la persona e gli stili di vita sani ed equilibrati; l’economia circolare per un nuovo paradigma di crescita sostenibile e per la creazione e la diffusione del benessere dei cittadini e delle comunità”.
“La promozione del benessere, conclude la Presidente Maggino, parte certo dalle istituzioni, ma deve essere anche un lavoro individuale, attraverso la costruzione di stili di vita della persona. Una buona e sana società è quella in cui ciascun cittadino ha la possibilità di partecipare alla vita di comunità, di sviluppare le proprie capacità e inclinazioni, dove ognuno può scegliere la propria vita ed essere trattato con rispetto, in un ambiente sano e sicuro”.