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Il trumpismo non è finito (e c’è di peggio). Parla Cacciari

Piano a suonare il requiem al trumpismo, spiega il filosofo Massimo Cacciari. Le ragioni sociali che lo hanno fatto nascere sono ancora lì e forse sta nascendo qualcosa di peggio. Biden? Non potrà essere un presidente moderato. E l’Europa la smetta di aspettare gli Stati Uniti con le mani giunte

“I moderati? Se pensano sia arrivato il loro momento, si illudono”. Massimo Cacciari, filosofo e saggista, già sindaco di Venezia, invita a leggere con razionalità la vittoria di Joe Biden alle presidenziali americane. “La sua non sarà una presidenza moderata, perché semplicemente non può permetterselo. Trumpisti e sovranisti non sono finiti. Semmai, stanno per essere sostituiti da qualcosa di peggio”.

Professore, a chi si riferisce?

A una destra più radicale e pericolosa di quella trumpiana, anche qui in Europa. Certo, la vittoria di Biden è stato un bel colpo per i Johnson europei.

Anche per Matteo Salvini?

Certo. Se vuole davvero sperare di governare deve riciclare, e pure in fretta, il rapporto della Lega con questa amministrazione americana. Farebbe bene ad ascoltare Giorgetti.

Il trumpismo non è finito?

Come forma spettacolare, da reality show, forse sì. Non la sua ragion d’essere. Cioè la crisi del ceto medio, il crollo del reddito. Negli Stati Uniti, per i tre quarti della popolazione la crescita è bloccata, da trent’anni. Una democrazia dove la maggioranza della gente non ha speranza di benessere economico è una democrazia in crisi. Si naviga a vista.

Però sono andate a votare 170 milioni di persone. Ha tutta l’aria di una democrazia in salute.

È una democrazia da ricucire. Hanno votato in tanti, ma ne è uscito un Paese ancora più lacerato nel profondo. Le elezioni alla Camera e al Senato fotografano un’avanzata delle tendenze estreme, ovunque la politica è più polarizzata. Biden ha il compito di lenire queste ferite, non sarà una passeggiata.

Dicono che sarà una presidenza centrista.

Il contrario. Se Biden si limiterà alla moderazione e alla mediazione andrà a sbattere. Il tempo del moderatismo è finito. L’America ha bisogno riforme radicali. Razionali, non demagogiche, ma radicali. Senza un New Deal non c’è speranza che si riprenda.

Usa ed Europa si parleranno meglio?

I rapporti formali miglioreranno. L’Europa però deve capire che la Guerra Fredda è finita e non si può stare di fronte agli Stati Uniti con le mani giunte, perché non arriverà nulla. Il Covid ha sconvolto gli equilibri mondiali e accelerato la crisi dell’impero americano a favore di quello cinese.

In tanti, anche in Italia, sperano che la vittoria di Biden consolidi i progressisti al di qua dell’Oceano.

L’ennesima illusione. Gli Stati Uniti non c’entrano nulla con la politica europea. Da Blair a Clinton, da Obama a Biden, non abbiamo mai imparato la lezione e c’è chi continua a scimmiottare motti come “I care”, “I have a dream” coprendosi di ridicolo. Buona fortuna.


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