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Bonus Pc, la vittoria del governo (e di Infratel)

Respinto il ricorso presentato dall’Aires, l’Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati, contro la prima fase di attuazione del bonus per pc e tablet, voluto dal governo per dare man forte allo smart working. Bellezza (Infratel), finalmente dimostrata legittimità della misura

Bonus pc, avanti tutta. Il Tar non ha infatti accettato la richiesta di sospensiva presentato dall’Aires, l’Associazione Italiana Retailers Elettrodomestici Specializzati, contro la prima fase di attuazione del bonus per pc e tablet, voluto dal governo per dare man forte allo smart working. La giustizia amministrativa ha dunque riconosciuto l’interesse pubblico perseguito dalla misura e della piena legittimità delle scelte operate dal Mise e da Infratel Italia nella costruzione della misura.

I tre soggetti, che nel ricorso hanno contato sull’appoggio dell’Associazione dei Fabbricanti di Terminali di Telecomunicazione-Vtke e del Codacons, avevano richiesto l’annullamento cautelare della misura – destinata alle famiglie con Isee sotto i 20mila euro – che prevede l’erogazione di un bonus fino a 500 euro per l’attivazione delle linee internet oltre i 30 Mbps e l’acquisto congiunto di un tablet-pc. Più nel dettaglio, le rimostranze dei rivenditori e di tutta la filiera distributiva dell’elettronica in Italia si possono riassumere nella constatazione di essere stati estromessi dalla possibilità di consentire agli aventi diritto di scegliere dove utilizzare il proprio bonus per l’acquisto di computer e tablet. Ma il Tar ha detto no.

“Esprimiamo soddisfazione per questa decisione che conferma la piena legittimità della misura e del lavoro svolto da Infratel Italia nella fase attuativa. Un concreto aiuto per fornire connettività a banda ultralarga a partire dalle fasce deboli della popolazione nell’attuale fase emergenziale”, ha commentato il ceo di Infratel, Marco Bellezza In particolare si legge nella pronuncia del Tribunale “la vastità degli operatori di rete (con conseguente variabilità dei dispositivi offerti) e la possibilità per i venditori degli stessi di sottoscrivere accordi commerciali con gli operatori di rete costituiscono circostanze sufficienti ad escludere che possa verificarsi il presupposto della limitazione della libertà del consumatore nella scelta del dispositivo per la fruizione del servizio di accesso ad internet”.

Inoltre “il pregiudizio economico lamentato per le imprese fornitrici e venditrici di dispositivi appare recessivo a fronte dell’interesse pubblico alla sollecita erogazione del contributo in favore delle fasce economicamente più deboli, in modo da consentire loro l’immediato accesso ai servizi digitali per l`esercizio di diritti costituzionalmente garantiti”.

Soddisfatto anche il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, per il quale “la decisione del Tar Lazio sul ricorso contro il Piano Voucher per la connettività conferma la piena legittimità della misura avviata dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Infratel Italia. Ricordiamo che, a partire dal 9 novembre, i cittadini con Isee inferiore a 20 mila euro possono utilizzare voucher fino a 500 euro per l’acquisto di servizi di connettività a banda ultralarga e un tablet o pc. È estremamente importante che si sia compreso il fatto che la misura è volta a fornire connettività e device alle fasce deboli della popolazione nell’attuale fase emergenziale”.

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