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A Parigi leggono il report del Copasir e Le Figaro sbuffa…

Il rapporto Copasir su Unicredit, Generali e debito italiano nel mirino dei francesi non è piaciuto al giornale Le Figaro. Che prende le difese dei vertici transalpini dei due gruppi

“La storia ha insegnato agli italiani che le crisi hanno reso le loro aziende migliori preda privilegiata dei giocatori con capitale, in particolare i francesi”. Così inizia un articolo del quotidiano francese Le Figaro che mette nel mirino il recente rapporto con cui il Copasir ha suonato l’allarme: Unicredit, Generali e debito italiano sono nel mirino dei francesi.

Facciamo un passo indietro. Grande attenzione da parte del Comitato di raccordo fra Parlamento e intelligence presieduto dal deputato leghista Raffaele Volpi è stata rivolta a Unicredit. Come raccontato da Formiche.net, al Copasir risulta che la banca guidata dall’ad francese Jean-Pierre Mustier “avrebbe in animo una profonda ristrutturazione, che prevede la costituzione di una subholding nella quale dovrebbero essere incluse tutte le attività estere della banca”. Il timore, si legge nella relazione, “è che tale iniziativa sia prodromica alla cessione delle attività estere di UniCredit, che perderebbe così la sua anima internazionale; altra ipotesi potrebbe essere un’operazione d’integrazione della banca con un altro istituto estero, che potrebbe sancire il definitivo disimpegno della Banca dall’Italia”.

Il secondo allarme era su Generali: “Una eventuale cessione di Assicurazioni Generali ad Axa incrementerebbe in misura considerevole la quota – già elevata – di titoli di stato italiani posseduta da operatori francesi”, spiegava la relazione. “Una quota così elevata di debito pubblico detenuto da investitori esteri (in questo caso francesi, ma l’argomento potrebbe essere ripetibile per altre nazionalità) pone un rischio a livello strategico e di rilievo per l’interesse nazionale”.

Le conclusioni del Copasir, però, non sembrano convincere Le Figaro. Che rievocando precedenti come Gucci, Fendi, Bulgari e perfino Parmalat, prende le difese di Mustier e di Philippe Donnet, ad francese di Generali. E sottolinea che, a richiesta di commento sui timori italiani per la sicurezza nazionale, i due gruppi hanno risposto spiegando di non voler commentare certe “speculazioni”.

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