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L’asse Biden-Ue non piace alla Cina (che imbarazza Merkel)

Dopo i colloqui tra Biden e i vertici europei, Xi ha telefonato a Merkel insistendo sulla necessità di firmare l’accordo sugli investimenti Ue-Cina entro fine anno. Germania alla prova del nove prima del cambio alla Casa Bianca

Non sono passate inosservate le telefonate di ieri (lunedì 23 novembre) del presidente eletto statunitense Joe Biden con i vertici dell’Unione europea (Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea) e con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. A Bruxelles come a Washington c’è discreto ottimismo per un rilancio dell’alleanza transatlantica dopo gli anni difficili con Donald Trump alla Casa Bianca: von der Leyen (già ministro tedesco della Difesa) ha parlato di “nuovo inizio” per la partnership globale tra Unione europea e Stati Uniti; che “avranno sempre un impatto maggiore se agiranno insieme” secondo Michel.

Ma anche a Pechino le telefonante hanno destato interessante. E non è un caso che dopo quelle conversazioni il presidente cinese Xi Jinping abbiamo avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Da Berlino si registrano posizioni bilanciate: la ripresa economica della Cina è “una buona notizia per la Germania”; c’è disponibilità a collaborare su veicoli elettrici, commercio e investimenti; c’è, ancora, speranza di completare l’accordo sugli investimenti tra Unione europea e Cina quest’anno (sotto il semestre di presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione europea) e di cooperazione sul clima. Meno prudenti, invece, le linee indicate da Pechino: la Cina “porta nuove opportunità in Germania” aprendo il mercato (un invito a Berlino e a Bruxelles, che sta studiando una stretta alle imprese statali che spaventa la Cina) e aumentando la domanda interna; c’è grande attenzione alle relazioni bilaterali in tema di dialogo e cooperazione win-win; ma soprattutto, il presidente Xi ha promesso sforzi per completare l’accordo sugli investimenti entro fine 2020.

“La Cina vede chiaramente un’occasione per giocare la carta tedesca per spazzare il fronte transatlantico”, ha scritto su Twitter Noah Barkin, senior fellow del German Marshall Fund. Bisogna sperare che Berlino se ne accorga”, ha aggiunto. Pechino sta cercando di accelerare sull’accordo, come dimostrano anche le parole dell’ambasciatore all’Unione europea, Zhang Ming, convintissimo (a differenza delle controparti europee) che “i colloqui stanno procedendo più velocemente”.

Sarà probabilmente questo — seguito a stretto giro da quello del 5G — il primo test al tempo di Biden per la Germania, primo partner commerciale della Cina nell’Unione europea.

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