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Usa2020, Biden avanti contro le accuse di brogli di Trump. Il punto

Il candidato democratico ha grosse possibilità di vincere Usa2020. Mancano ormai pochi Grandi elettori per ottenere il quorum, mentre procede lo scrutinio dei voti postali che il presidente Trump usa per annunciare ricorsi e denunciare brogli contro di lui

Al momento della stesura di questo articolo (15:27 ora italiana), il contender democratico Joe Biden è a 253 Grandi elettori, contro i 214 a cui è fermo il presidente Donald Trump in cerca di un secondo mandato che è sempre più lontano: l’obiettivo è arrivare a 270 per garantirsi la Casa Bianca. Il democratico ha diverse chance di vittoria: può prendere il Nevada e l’Arizona, rispettivamente 6 e 11 Grandi elettori e garantirsi con questi i 17 votanti che gli mancano. È avanti in entrambi gli Stati.

Gli orari da considerare per vedere eventuali evoluzioni sono questi (parliamo di orari italiani): alle 16.30 parlerà in conferenza stampa il segretario di Stato della Georgia ed è probabile che dia qualche aggiornamento sullo scrutinio; alle 18 arriverà invece l’aggiornamento dalla contea di Clark, quella di Las Vegas, che è la più popolata e quella in cui Biden potrebbe raccogliere consensi decisivi (da 24 ore gli update da lì sono fermi); alle 1di notte arriveranno informazioni dalla contea di Maricopa, quella di Phoenix, la più importante città dell’Arizona.

Biden è anche in rimonta sostanziale in Pennsylvania (20 Grandi elettori) e Georgia (16); Trump è favorito invece nell’elezioni al fotofinish in North Carolina. La ragione di queste rimonte è la seguente: il conteggio dei tanti voti postali è iniziato successivamente e mano a mano che si sommano queste schede da varie contee (spesso quelle più urbanizzate, dove i Democratici sono più forti), Biden scatta in avanti.

Questa è anche una delle ragioni su cui si basano le sparate di Trump sui brogli. Il presidente – oscurato dai social network come diffusore di fake news – sostiene che queste rimonte siano “strane” e allude a cospirazioni contro di lui. È il tema del momento: sono state annunciate le vie legali per avviare riconteggi, nonostante in casi come il Michigan Trump sia stato sconfitto con una percentuale ben più ampia dello zero virgola che lo portò nel 2016 alla vittoria su Hillary Clinton.

Nella realtà dei fatti la situazione è figlia della richiesta fatta agli elettori repubblicani di non votare via posta, ma di recarsi ai seggi.

Una richiesta che serviva anche a minimizzare i rischi della pandemia, sulla linea di quanto seguito dall’amministrazione Trump nonostante il momento fosse in realtà critico – ieri, per esempio, negli Stati Uniti si sono registrati 100mila nuovi positivi, un record assoluto. Inoltre i Repubblicani nei congressi statali hanno fatto in modo di rendere più lento il conteggio dei voti per posta (col risultato che i dati arrivano in ritardo e spesso tutti insieme, dando un effetto ondata sul procedere degli scrutini: effetto usato da Trump per parlare di brogli, appunto).

L’idea che i Democratici stiano cercando di imbrogliare per vincere le elezioni è una delle componenti attese di questo voto presidenziale Usa2020. È legittimata dal presidente, che la usa secondo questa regia predisposta insieme al Partito repubblicano. Trump infuoca i fan – con rischi enormi, visto il clima di tensione e polarizzazione che da tempo si respira negli Stati Uniti. Ancora il repubblicano ha possibilità di vittoria, sebbene siano lungo un percorso strettissimo, ma la trincea difensiva è già tracciata. È molto probabile che – come già nel 2000 – questo voto non si risolverà con la fine degli scrutini.

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