Archiviato il voto americano la banca d’affari prevede una ripresa veloce e robusta già dai primi mesi del 2021, in concomitanza con la diffusione globale del vaccino anti-Covid e con gli stimoli fiscali promessi da Joe Biden. L’Europa risorgerà e l’Italia crescerà più di Francia e Spagna. Il lockdown? Se in formato light, sarà sostenibile. Ma c’è il caso Cina…
La fine dell’incubo è vicina. Bisogna solo saper aspettare ancora un po’, serrare i ranghi e aspettare i primi mesi del prossimo anno. A Goldman Sachs hanno fatto bene i calcoli nell’ultimo report dedicato all’economia mondiale. Il 2020 non si chiuderà col sorriso sulle labbra, ma il 2021 invece, si aprirà con una tonica ripresa, di quelle a V (quella più veloce, improvvisa) , delle maggiori economie, sulla spinta di un vaccino, ieri il clamoroso annuncio del tandem Pfizer-Biotech, che spazzerà via il virus e la sua devastazione. Non solo, dicono gli esperti, sarà una ripresa su scala planetaria, ma anche veloce, chi più chi meno, ma veloce.
LA SVOLTA DI USA 2020
L’analisi di Goldman Sachs parte da quella che è a tutti gli effetti una delle ultime svolte del 2020, la vittoria di Joe Biden nelle elezioni americane (qui l’intervista al consigliere delegato dell’AmCham, Simone Crolla). Il voto negli Stati Uniti è la pietra angolare su cui impostare una strategia globale di uscita dal tunnel e ora che la partita per la Casa Bianca è terminata, si può cominciare a dare una tempistica piuttosto certa sulla risalita dell’economia.
V COME VACCINO
Ed ecco le previsioni. I prossimi mesi saranno ancora duri, con previsioni anche peggiori rispetto alle precedenti a causa della seconda ondata della pandemia da Covid. Ma tutto, o quasi, cambierà a partire dalla prossima primavera, quando timori, incertezze e debolezze dell’economia globale lasceranno il posto a una “crescita molto vigorosa che verrà innescata non appena si avrà la disponibilità di un vaccino”, si legge nel report, che spiega come tale impennata potrebbe verificarsi già “a partire dal secondo trimestre”.
IL FATTORE BIDEN
Per quanto riguarda proprio gli Stati Uniti, quest’anno secondo Goldman Sachs si dovrebbe registrare un calo del Pil pari a 3,5%, mentre il prossimo si dovrebbe registrare un rimbalzo del 5,3%, nel 2022 del 3,8%. Un contributo alla ripresa degli States arriverà poi anche dalla politica economica del nuovo presidente americano. La banca d’affari Usa infatti si attende un “pacchetto di stimoli da mille miliardi di dollari, che probabilmente sarà promulgato prima del 20 gennaio. Questo dovrebbe bastare come un piccolo impulso positivo alla crescita degli Stati Uniti nei prossimi trimestri”.
E L’EUROPA?
Anche l’Europa risorgerà dalle ceneri del coronavirus, ma non senza aver prima pagato un prezzo più alto degli Usa. Goldman Sachs stima un Pil Ue in calo del 7,2%. Ma anche nel Vecchio continente si prevede un rimbalzo a V il prossimo anno grazie al vaccino per il Covid: +5,3% nel 2021 e +4,3% nel 2022. In dettaglio, i Pil dei paesi europei nel 2020, 2021 e 2022 saranno rispettivamente: Germania (- 5,8% +3,7%, +4,2%); Francia (-9,2%, +7,0%, +4,7); Italia (-8,7%, +6,0%, +3,6%); Spagna (-11,6, +7,1%, +6,4).
Secondo le previsioni, sarà la Germania il Paese europeo che riuscirà ad uscire meglio dalla crisi causata dal Covid-19. E, attenzione, positivo anche il giudizio sull’Italia, che secondo Goldman Sachs beneficerà ampiamente dagli strumenti previsti dal Recovery Fund riuscendo a rimarginare le ferite causate dalla pandemia molto prima degli altri Paesi mediterranei, in particolare della Spagna.
LOCKDOWN FORMATO LIGHT
Sulla ripresa incombe però lo spettro di nuovi lockdown. In molti Paesi per la verità già ricomparsi. Ma non sarà come marzo. “La nostra analisi suggerisce che i nuovi lockdown si tradurranno in una forte contrazione dell’attività economica, soprattutto in Francia e in Spagna. Detto questo, prevediamo che l’impatto sulla crescita del Pil europeo sarà inferiore rispetto a quello dell’inizio dell’anno, visto che le nuove restrizioni sono più leggere rispetto ai lockdown totali (della scorsa primavera), con le scuole e le fabbriche che rimangono aperte”.
IL PARADOSSO CINESE
Non è finita. Perché c’è chi saluterà il 2020 con il Pil in crescita. Quella Cina da dove è partita la pandemia. Il Dragone tornerà a crescere già da questo 2020 (+2%) per recuperare ancora nel 2021 (+7,5%). Un’eccezione rispetto al resto del mondo perché la produzione è già tornata a livelli pre-pandemici supportata da una politica fiscale molto espansiva.