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Il debito italiano non fa più paura. Parola di Bloomberg

I rendimenti positivi ma non troppo hanno attratto in questi mesi i grandi investitori che comprano i titoli italiani. La liquidità è così garantita a prezzi tutto sommato contenuti. Ora però molto dipenderà dall’efficacia del vaccino. L’anno comunque parte bene: lo spread Btp/Bund potrebbe scendere a 80 punti base

Niente paura, non per ora almeno. Il debito pubblico italiano vive una strana stagione, proprio nel momento in cui l’Italia del primo Natale dell’era Covid, è in una sorta di limbo, tra speranze di rinascita sociale e industriale e l’incubo di un altro anno all’insegna di sacrifici e restrizioni. Per un’economia industrializzata, avere il terzo debito pubblico mondiale è un bel problema. Lo scorso 16 novembre la Banca d’Italia ha ricordato come lo stock viaggi ormai sui 2.582 miliardi di dollari, circa 62 mila euro a cittadino. E con un deficit al 155,7% del Pil a fine anno (oltre l’80% della manovra 2020 è in disavanzo) c’è poco da stare allegri.

Ma è proprio qui il punto. Un debito così mostruoso non spaventa mercati e investitori che, anzi, sono pronti a scommettere sul 2021. Non sono parole in libertà, ma una tesi ben sostenuta da Bloomberg, che oggi ha dedicato all’esposizione italiana un editoriale pre-natalizio. Il punto di caduta è la fiducia che ad oggi il debito sovrano italiano ispira nei mercati, che ogni anno, sottoscrivendo i nostri titoli, prestano allo Stato italiano circa 400 miliardi di euro. Merito dei rendimenti, i soli positivi in Europa (i restanti titoli sovrani degli altri Paesi rendono zero o negativo), che spingono gli investitori a sottoscrivere le emissioni. Per l’Italia, certo, è un costo perché le cedole poi vanno pagate. Ma tutto sommato sostenibile, come dimostra lo spread Btp/Bund da mesi di poco sopra i 100 punti base (oggi a 114). E così, la domanda di titoli e garantita, la liquidità pure ma a rendimenti accettabili.

“Le obbligazioni italiane”, scrive Bloomberg, “hanno reso l’8% quest’anno, il massimo in Europa e più del doppio di quello della Germania. I rendimenti del debito decennale italiano hanno dunque raggiunto il minimo storico dello 0,507% la scorsa settimana, rispetto a un massimo del 2,99% a marzo, quando l’inizio della pandemia di coronavirus ha agitato i mercati globali”. Cosa significa tutto questo?

Lo spiega la stessa agenzia di stampa statunitense. “L’Italia è il mercato del debito più performante della zona euro quest’anno, con rendimenti che hanno toccato minimi storici, beneficiando del sostegno del programma pandemico di acquisto di attività pandemiche di 1,85 trilioni di euro (2,3 trilioni di dollari) della Banca Centrale europea”. E c’è anche un altro fattore, il Recovery Fund, che fa dell’Italia “uno dei principali beneficiari del fondo di recupero proposto dall’Unione europea”.

Per tutti questi motivi, “dal punto di vista italiano, il quadro è chiaro: se si vede un deterioramento della situazione in termini di Covid, allora ciò innesca la speculazione. Ma se invece “una ripresa post-vaccino sembra più sicura, allora questo dovrebbe sostenere l’ottimismo e una maggiore propensione al rischio, che suggerisce anche di acquistare il debito dell’Italia”, è la conclusione di Bloomberg.

Che lancia una previsione, decisamente ottimista: uno spread a 80 punti base nel 2021. “Gli strateghi di JpMorgan e Amro Bank NV prevedono che lo spread italiano scenderà a 80 punti base l’anno prossimo, mentre Hsbc punta a 100 punti base”. Non male come programma.

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