Pubblichiamo un estratto delle conclusioni del volume “Il tempo del cuore. Il Galateo delle donne imperfette”, scritto da Elvira Frojo ed edito da edizioni San Paolo. Venerdì 11 dicembre in diretta Facebook dalla pagina della Libreria San Paolo Conciliazione sarà possibile partecipare alla presentazione del libro con l’autrice e la giornalista e scrittrice Costanza Miriano
Ma cosa c’è di più impalpabile e imprevedibile dei sentimenti? Come si può schematizzare un Galateo del cuore e dell’anima con regole precostituite?
È il cerchio sempre aperto della vita, con le nostre domande e i mille tentativi di risposta. Come aperta è la vita di ognuno di noi. Non ci sono regole per metterci al riparo dalle incertezze né esiste una vita senza amarezze e delusioni. Anche le situazioni più difficili contribuiscono a determinare ciò che siamo. È la nostra storia, unica.
Quella vissuta, in ogni istante, tra continui interrogativi e molteplici risposte. Abbiamo bisogno di processi che attivino costantemente la nostra dimensione interiore ampliando la visione etica e morale del mondo. Possiamo vivere meglio solo dando un senso ai nostri sentimenti, non ignorandoli. Il bon ton del cuore è un percorso di vita che vuole allentare tensioni e rancori. Un esercizio quotidiano per “marinai costretti a riparare la barca mentre siamo in mare” (Otto Neurath). Per costruire una società migliore. A qualsiasi età, con la forza del cuore, possiamo ripartire con prospettive nuove e rinnovata energia. Con la tenacia, la volontà e l’amore della donna.
Siamo donne imperfette. Messe alla prova, costantemente, da criticità e ostacoli. Con i nostri errori e le nostre inquietudini. Ma abbiamo risorse inesauribili per superarli con rinnovato entusiasmo. In un sistema di valori quanto mai incerto e complesso, scandito dai ritmi di un’umanità ferita, possiamo provare a registrare la nostra bussola interiore. Ricercare le emozioni nello sguardo degli altri, lenire la tristezza, donare speranza anche con un sorriso.
La speranza è l’arcobaleno gettato al di sopra del ruscello precipitoso e repentino della vita, inghiottito centinaia di volte dalla spuma e sempre di nuovo ricomponentesi: continuamente lo supera con delicata bella temerarietà, proprio là dove rumoreggia più selvaggiamente e pericolosamente (F. Nietzsche)