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Fate presto. L’ultimatum delle imprese a Ursula

Le Confindustrie di Italia, Spagna, Francia, Germania e Polonia scrivono all’Europa affinché superi lo stallo e trovi al più presto la quadra sul bilancio comunitario, senza il quale non è possibile bloccare il Recovery Fund

Basta cincischiare, l’Europa si dia una mossa sul Recovery Fund. Le difficoltà, si sa, spesso uniscono culture diverse. E così gli imprenditori di Francia, Germania, Spagna, Italia e Polonia hanno preso carta e penna e scritto a Ursula Von der Leyen. Per dare la sveglia a Bruxelles.

“L’Europa ha urgentemente bisogno di un Piano per la ripresa e la crescita; gli strumenti chiave del Recovery Plan europeo, il quadro finanziario pluriennale e il Next Generarion Eu, sono oggi più importanti che mai e devono diventare operativi senza ulteriori ritardi”, è l’incipit della lettera.

Nella missiva, firmata dalle Confindustrie dei cinque Paesi, esortano i leader politici europei a superare lo stallo negoziale che tiene in ostaggio il bilancio, soprattutto a causa dei veti dell’Ungheria e della stessa Polonia. Una spallata con cui evitare l’esercizio provvisorio che ridurrebbe le risorse da destinare alle famiglie e alle imprese.

Le cinque associazioni industriali, che rappresentano le imprese dei Paesi a cui saranno destinati circa i due terzi degli aiuti europei esortano quindi le istituzioni europee e gli Stati membri a coinvolgere le parti sociali sia nell’elaborazione che nell’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza e a definire regole semplici e chiare per assicurarne un’effettiva operatività.

“Oggi è pertanto, è imperativo che i responsabili politici facciano quanto è in loro potere per sostenere i nostri sistemi economici. I cittadini e le imprese europee aspettano con ansia il via libera al Piano per la ripresa” sottolineano le associazioni dei cinque Paesi Ue nella missiva ed esortano i leader Ue a “unire le forze e dispiegare tutte le energie per guardare in avanti e iniziare a ricostruire il nostro futuro”.

Inoltre, nel riconoscere la straordinaria opportunità rappresentata dal Recovery Fund, i cinque presidenti delle altrettante confindustrie pongono l’accento sull’esigenza di un quadro coerente e flessibile sugli aiuti di Stato con l’obiettivo di finanziare la ripresa a livello nazionale, basato su regole adattate e processi di notifica più brevi e agevoli per le misure che richiederanno un’autorizzazione preventiva da parte della Commissione europea”.

“Ciò sarà possibile”, conclude la lettera, “solo consentendo nuove forme di cooperazione pubblico-privato, finalizzate non solo a dare continuità alle riforme attuate, ma anche a generare investimenti produttivi. Sarà ugualmente fondamentale garantire sostegno adeguato a progetti ampi e integrati, per coprire l’intero ciclo dell’innovazione”.

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