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Ci lascia Franco Giraldi, regista fine e profondo

Dallo spaghetti western con Sergio Leone, alla grande letteratura portata al cinema (Giani Stuparich, Mario Soldati, Joseph Conrad, Dacia Maraini), il cinema e la tv italiani perdono il colto regista triestino, Franco Giraldi (89 anni), un autore completo da riscoprire. Il ricordo personale di Eusebio Ciccotti

Il regista triestino Franco Giraldi (Comeno, Slovenia, 1931- Trieste 2020), alloggiato in una clinica per la terza età, è venuto a mancare il 2 dicembre, evento accelerato dal Covid.-19. Il cinema italiano perde un autore fine e colto. Giraldi, figlio di madre triestina di lingua slovena e di padre istriano di lingua italiana, era un punto di riferimento non solo per il nostro cinema ma per la cultura italiana in relazione con le culture slave. Interessato sin da giovane al cinema guadagna la firma come critico del prestigioso quotidiano l’Unità, e contemporaneamente si avvicina al cinema realizzato.

L’ESORDIO NELLO SPAGHETTI WESTERN

Il suo puntuale lavoro come aiuto regista di Sergio Leone nella seconda unità di Per un pugno di dollari (1964) gli consente l’esordio sulla scena del cinema italiano popolare, nel biennio 1966-67, con il crepitio di una quadrilogia, a “pistolettate”, rapida e accattivante, da farlo inserire, poi, tra gli autori cult dello spaghetti western: 7 pistole per i MacGregor (1966); Sugar colt (1966) e 7 donne per i Mc Gregor (1967) e Un minuto pe pregare, un istante per morire (1967). Acquisisce una rapida padronanza della direzione degli attori che coniugata alla sua vasta cultura letteraria e figurativa gli consente, a nostro avviso, una delle miniserie Tv più riuscita della Rai anni Settanta: il delicato e profondo Un anno di scuola (1977) da Giani Stuparich, messo parzialmente in ombra, in quella stagione, dal successo planetario del Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli.

CINEMA E LETTERATURA

Con Un anno di scuola Giraldi raccontava Trieste, e la sua regione, nel periodo che precede la Grande Guerra, scendendo con tatto tra i sentimenti degli adolescenti e nel fragile cangiante mondo della scuola. Altra felice traduzione per il piccolo schermo è La giacca verde (1979), in cui lo studio psicologico di un direttore di orchestra superbo è condotto con un arricchimento filmico che il romanzo breve di Mario Soldati consentiva già tra le ricche pagine: testo letterario, non dimentichiamolo, di uno scrittore-regista che rimase soddisfatto della “traduzione” in immagini di Giraldi. Pieno di pathos Il corsaro (da Joseph Conrad), miniserie Tv che sonda il lato esistenzialista del grande scrittore inglese. Accolto freddamente dalla critica, il suo ultimo film per la sala, Voci (2000), dall’omonimo romanzo di Dacia Maraini. Tra gli attori ben diretti, spicca il serbo Miki Manojlovic (volto di Emir Kusturica e Aleksandar Petrović), in un racconto dall’atmosfera rarefatta, sullo sfondo di una discreta Genova. che rimanda al giallo crepuscolare americano anni Cinquanta.

FRANCO GIRALDI E I GIOVANI. UN RICORDO

Franco Giraldi ha sempre offerto a giovani attori (si pensi al cast di Un anno di scuola: Laura Lenzi, Giovanni Visentin, Stefano Patrizi) e collaboratori (il montatore Raimondo Crociani) la possibilità di crescere notevolmente sul set. Passione di formatore che chi scrive può testimoniare. Nel 2000 fondai il primo Festival italiano del cortometraggio dedicato agli studenti europei delle Scuole Secondarie. L’Under 20, così si chiamava, creato su invito dell’allora ministero della Pubblica Istruzione (grazie ai dirigenti Giuseppe Fiori e Luigi Calcerano, entrambi scrittori nonché esperti di cinema) fu ospitato nella città di Gorizia e Grado. Gli amici goriziani mi segnalarono l’eventualità di contattare Franco Giraldi, che io conoscevo solo come autore. Gli proposi di condividere con me, oscuro docente, la co-direzione artistica dell’Under 20 Video Film Fest ed egli accettò, umilmente, entusiasta di lavorare con uno sconosciuto, ma soprattutto per dei giovani registi. La presidenza della giuria fu affidata a Mario Verdone, e nella stessa figuravano Sandro Scandolara e Alfio Cantelli. Credo che nessun festival di cortometraggi di studenti della secondaria superiore, avesse mai avuto, prima di allora, una direzione e una giuria così professionale. Ragazzi provenienti da dieci Paesi europei (la delegazione norvegese raggiunse Gorizia in treno!) assisterono a due lectio magistralis: una tenuta da Mario Verdone e l’altra, appunto, da Franco Giraldi.

(Foto tratta da Franco Giraldi, Italia)

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