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Green economy, gli imballaggi sono l’eccellenza

Il valore economico della materia recuperata grazie al riciclo è di 402 milioni di euro, quello dell’energia prodotta raggiunge i 27 milioni di euro. I dati e gli spunti contenuti nel Green Economy Report 2020 del Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, che è stato presentato oggi

I numeri sono da primato e testimoniano risultati di eccellenza. Il valore economico della materia recuperata grazie al riciclo è di 402 milioni di euro; quello dell’energia prodotta raggiunge i 27 milioni di euro; l’indotto economico generato da tutta la filiera degli imballaggi è di 592 milioni di euro. Enorme il risparmi di materia prima vergine: nel 2019 quasi 4 milioni e mezzo di tonnellate (pari al peso di 440 torri Eiffel).

Il riciclo ha permesso di risparmiare circa 23 terawattora di energia primaria, il consumo elettrico medio annuo di 6 milioni di famiglie italiane, evitando così l’emissione di oltre 4 milioni 300 mila tonnellate di CO2 in atmosfera (il quantitativo generato da circa 10 mila tratte aree Roma-New York andata e ritorno), con un beneficio indiretto pari a 124 milioni di euro.

Sono alcuni dei dati contenuti nel Green Economy Report 2020 del Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, che è stato presentato oggi, rigorosamente on line, da Luca Ruini, presidente del Consorzio, Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Filomena Maggino, presidente della Cabina di Regia Benessere Italia della presidenza del Consiglio e Maria Cristina Piovesana, vicepresidente di Confindustria con delega all’ambiente, sostenibilità e cultura.

“Sono numeri che fanno riflettere – ha commentato Ruini – come ricordo spesso, l’Italia in Europa è seconda solo alla Germania per il riciclo dei rifiuti di imballaggio. Abbiamo praticamente già raggiunto gli obiettivi europei di riciclo richiesti per il 2025, e il nostro Paese continua a fare scuola in Europa. Anche perché ha uno dei sistemi di responsabilità estesa del produttore meno costoso e più efficiente. Ora dobbiamo continuare a lavorare per incentivare l’eco-design e per sviluppare e potenziare le tecnologie per il riciclo, auspicando al più presto incentivi fiscali per chi usa materia prima seconda”.

“Nel 2020 i prezzi delle materie prime vergini, causa la pandemia, sono fortemente calati per le ridotte attività e il calo dei consumi – ha dichiarato Edo Ronchi – Di conseguenza anche la domanda e i prezzi delle materie prime seconde derivate dal riciclo. Se il nostro sistema no fosse stato adeguatamente organizzato, avremmo corso il rischio di avere i rifiuti per strada perché il loro riciclo non era conveniente. Questa crisi è stata evitata grazie al sistema Conai che ha assicurato il ritiro della raccolta differenziata su tutto il territorio nazionale e ha consentito ai Comuni di continuare a incassare il corrispettivo economico. Purtroppo in Italia si continua a sottovalutare il valore del sistema Conai e a cercare di bloccare una delle poche iniziative ambientali che hanno prodotto risultati importanti”.

Nel dettaglio del risparmio dei vari materiali, i numeri parlano di 270 mila tonnellate di acciaio (pari a quello usato per 702 treni Frecciarossa); oltre 19 mila tonnellate di alluminio (1 miliardo 800 mila lattine), un milione e 80 mila tonnellate di carta (433 milioni di risme di fogli A4); 907 mila tonnellate di legno (41 milioni di pallet); 433 mila tonnellate di plastica (pari a 9 miliardi di flaconi per detersivi da un litro); un milione 700 mila tonnellate di vetro (quasi 5 miliardi di bottiglie di vino da 0,75 litri). Altro dato significativo, quello relativo alle discariche evitate.

Tra il 1998 (anno di costituzione del Consorzio) e il 1919 il sistema Conai ha garantito l’avvio a riciclo di quasi 32 milioni di tonnellate di imballaggi; significa che in ventidue anni è stato evitato il riempimento di 160 nuove discariche di medie dimensioni. “L’Italia, grazie alle sue imprese – ha detto Maria Cristina Piovesana – è da tempo ai primi posti per quel che riguarda l’economia circolare, non solo nella gestione dei rifiuti. Molti meriti sono da attribuire anche al Conai che, nel corso degli anni ha registrato performance importanti nella corretta gestione degli imballaggi: un sistema che ha consentito di traguardare con successo gli obiettivi europei. I numeri presentati oggi confermano che nel nostro Paese i processi di eco-innovazione hanno mostrato un significativo trend di crescita con notevoli progressi nell’efficienza energetica, nelle energie rinnovabili, nel riciclo dei materiali, nella chimica verde, nell’edilizia sostenibile”.

“Siamo testimoni di un cambiamento paradigmatico – ha sottolineato Filomena Maggino – e i dati presentati oggi dal Conai dimostrano che siamo sulla strada giusta. La promozione della qualità della vita dei cittadini, in ogni settore, deve diventare la nostra stella polare che ci indicherà la via per costruire un futuro migliore, più sano e più sostenibile. A cominciare dalla revisione della Strategia per lo sviluppo sostenibile che la Cabina di regia è chiamata a coordinare”.

Per quanto riguarda l’impegno sul territorio, il sistema Conai ha raggiunto oltre il 90% dei Comuni italiani con i quali ha stipulato una convenzione all’interno dell’Accordo nazionale con l’Anci. E proprio per coprire i maggiori costi della raccolta differenziata ha trasferito nel corso del 2019 ai Comuni 653 milioni di euro, in aggiunta al milione e 300 mila euro destinati a progetti territoriali che hanno interessato 6 milioni e mezzo di cittadini. Le Regioni del Mezzogiorno sono quelle che negli ultimi anni hanno registrato il maggior conferimento dei rifiuti di imballaggio, ma scontano, come ha ricordato il presidente Ruini “un problema di grave carenza impiantistica per il trattamento e il riciclo dei rifiuti. L’augurio è che parte delle risorse del Recovery Fund possa essere impiegato per risolverlo”.

“I dati contenuti nel rapporto – ha scritto il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli nel suo messaggio non essendo potuto intervenire di persona – ci raccontano una realtà solida e in espansione che agisce con responsabilità, cercando di portare a compimento il mandato istituzionale che gli affida la legge. Dal Bilancio di Sostenibilità si evince non solo quello che fate recuperando grandi quantità di plastica, vetro, alluminio, legno, carta e acciaio, ma soprattutto come lo fate, perché, oltre a migliorare i benefici ambientali, ponete grande attenzione all’uso e alla diffusione di buone pratiche. In ambito Next Generation Ue e legge di bilancio stiamo lavorando per introdurre e rafforzare strumenti innovativi che favoriscano scelte competitive indirizzate al green e all’economia circolare”.

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