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Intesa Sanpaolo, Tim e Google. Ecco la rivoluzione dei data center italiani

Gaia X

A Formiche.net parlano i vertici di Intesa e Google, Proverbio e Fregi. L’obiettivo è creare una società del cloud, che raccolga i data center. Il prossimo step per Tim? Allargare lo schema alla Pubblica Amministrazione

Intesa Sanpaolo può diventare una Digital Company grazie all’accordo con Tim e Google. L’istituto bancario, il player telefonico italiano ed il colosso del web hanno raggiunto un accordo per accelerare la digitalizzazione della banca e l’innovazione del Paese. Intesa Sanpaolo costruirà i propri servizi digitali grazie alla creazione di due Google Cloud Region a Torino e Milano.

Con Formiche.net anche le voci dei vertici di Intesa e Google, Massimo Proverbio e Fabio Fregi. L’obiettivo è creare una società del cloud, che raccolga i data center. Il prossimo step per Tim è allargare lo schema alla Pubblica amministrazione.

L’ACCORDO

L’accordo rappresenta una parte di quello che si andrà a sviluppare in futuro, visto che ci sarà una sezione ad hoc dedicata come cliente a Intesa Sanpaolo, che migrerà i propri sistemi informatici bancari su questi data center (in futuro aperti anche ad altri soggetti). Si tratta quindi di un accordo pilota, fanno sapere da Tim, che per il player italiano della telefonia ha lo status di apripista ad altre imprese e alla Pubblica amministrazione, dal momento che i data center hanno la capacità di poter contenere dati non solo della banca ma anche di altri soggetti.

Questo è il primo accordo in assoluto dotato di un peso specifico rilevante visto che è stato raggiunto con la prima banca d’Italia, ma in prospettiva Tim punta a portare a bordo imprese e istituzioni. Non va dimenticato infatti che l’intera partita della semplificazione passerà per il cloud, per cui Tim sta implementando un’offerta cloud con un partner strategico come Google perché convinta che sia questa la strada migliore per riuscire nella digitalizzazione del Paese.

QUI GOOGLE

Quale sarà la densità strategica dell’accordo con Tim e Intesa in un momento in cui digitalizzazione e semplificazione sono due punti cardine, ad esempio anche del recovery fund? Fabio Fregi, head of Google Cloud Italy, dice a Formiche.net che gli accordi con attori italiani rilevanti quali Tim e Intesa Sanpaolo sono “fortemente strategici, proprio nell’ottica di assicurare che i servizi cloud possano rappresentare un acceleratore del processo di digitalizzazione in corso nel nostro paese in tutti i settori industriali, pubblici e privati, inclusi quelli regolati da normative più stringenti”.

E aggiunge: “Siamo convinti che le nostre soluzioni, unitamente alla realizzazione di due Cloud region in Italia, possano sostenere le aziende nel loro sforzo di trasformazione in quanto aperte e abilitanti, ovverosia in quanto tecnologie che consentono alle imprese di adattarsi ed evolvere sulla base di servizi open source. Assicurare flessibilità e resilienza, infatti, è fondamentale tanto per le aziende quanto per la Pubblica amministrazione perché consente ad organizzazioni di qualsiasi dimensione di risultare più efficaci, più competitive e di aprirsi a nuove opportunità. Tutti aspetti determinanti in un contesto in cui l’obiettivo comune è quello della ripresa”.

E mette l’accento sul fatto che la filosofia “del cloud aperto si basa sulla convinzione che i clienti abbiano bisogno di autonomia e controllo sulla propria infrastruttura”. Per cui “offrire alle aziende la possibilità di creare, migrare e distribuire le proprie applicazioni in più ambienti consente loro di non essere vincolate ad uno specifico fornitore e di innovare più rapidamente nei diversi ambienti, mantenendo al contempo il controllo sui propri dati”.

QUI INTESA

Secondo Massimo Proverbio, Chief IT, Digital & Innovation Officer di Intesa Sanpaolo, questo accordo consentirà a Intesa Sanpaolo di accelerare il suo percorso per diventare una vera e propria Digital Company: “Una digital company – riflette con Formiche.net – si poggia su cinque pilastri fondamentali: garantire elevati livelli di servizio, porre forte attenzione agli aspetti relativi alla cyber security, pieno governo dei dati, provvedere customer journey integrati ai clienti e provvedere percorsi digitali integrati ai dipendenti. Il piano di impresa corrente ha investito su tutti i pilastri. Gli investimenti sui customer journey dei clienti hanno portato al risultato che oltre 6 milioni di loro utilizzano abitualmente i nostri canali digitali, che mettono a disposizione servizi semplici e innovativi.”

Relativamente ai percorsi digitali rivolti ai clienti interni, aggiunge, “c’è ancora del lavoro da fare, anche se durante la pandemia del Covid tutti i colleghi hanno potuto lavorare da remoto, garantendo piena continuità di servizio ai clienti.” Inoltre grazie ai progressi fatti negli ultimi anni “i benchmark ci pongono tra le best practice nei livelli di servizio erogati, anche se sappiamo che si può sempre migliorare.”

Per cui, prosegue Proverbio, queste cinque leve sono fondamentali ma ancora di più lo sono le persone. “La possibilità di accedere a nuove soluzioni di mercato e Fintech, riuscendo a usare al massimo le potenzialità che la tecnologia mette a disposizione, permette la costituzione di competenze ‘future-proof’. La partnership con Tim e Google aggiunge un elevato valore a questo percorso”.

IT GREEN

Tim e Google, sottolinea inoltre Proverbio, collaboreranno con Intesa per costruire un IT Green e per diffondere una cultura digitale in Italia sfruttando le loro capability locali e internazionali sulla tecnologia. “Sarà possibile quindi accedere ad un osservatorio privilegiato sui principali trend Cloud e digitali e a nuovi strumenti e opportunità per accelerare il percorso verso la trasformazione in una IT Digital Company (e.g. cambio culturale, soluzioni di Artificial Intelligence, soluzione di Core Banking). La collaborazione comprenderà inoltre importanti iniziative sul territorio italiano quali l’apertura di un centro di innovazione sull’intelligenza artificiale e diverse collaborazioni con scuole, università e Pmi del territorio”.

QUI TIM

Altre aziende hanno fatto accordi simili (come Poste). Tim ha deciso per tre data center a Torino e tre a Milano, collocati all’esterno delle città in modo da poter servire tutta l’area di riferimento, che saranno realizzate secondo le più recenti best practice di sostenibilità ambientale e saranno carbon neutral, così da ottenere due Cloud Region. Tim dispone già di data center propri e, come riferisce, andrà a portare il plus rappresentato dalla tecnologia di Google, visto che di Cloud Region in Italia non ce n’erano fino a prima di questo accordo. I data center oggi in Italia sono meno di 20: nei prossimi mesi Tim procederà a costituire una società del cloud, che raccolga i data center facendo leva sullo “storico” di Tim.

SCENARI

Che valore ha per un player come Tim l’accordo raggiunto? Come più volte ribadito dall’ad Luigi Gubitosi, il futuro dell’azienda sarà sempre più incline alla connettività. Per questa ragione nei prossimi anni l’azienda punta a costruire tutto ciò che va oltre la connettività, come il cloud e l’abilitazione di nuove tecnologie tramite il 5G. Tutto ciò permetterà alle aziende, ma anche agli italiani, di sperimentare un nuovo modo di vivere per via dei servizi connessi. Grazie al 5G le imprese avranno notevoli benefici a livello industriale e sociale in virtà dell’immediata risposta dei comandi, come nel campo della telemedicina.

twitter@FDepalo



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