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A tutta innovazione. Ecco i piani di Leonardo per il 2021

L’anno della pandemia si era aperto per Leonardo con la vittoria nella maxi gara per gli elicotteri d’addestramento per la US Navy. Poi è arrivato il Covid, e l’azienda si è mostrata solida nel core business e resiliente nell’adattarsi tra innovazione tecnologica e occupazione altamente qualificata. I piani per il 2021 partono da qui

Resilienza, innovazione e digitalizzazione. Sono le parole-chiave del 2020 per Leonardo, il campione nazionale dell’aerospazio e difesa che, nell’anno dominato dalla pandemia, ha consolidato il posizionamento sul business governativo e militare, rilanciando il proprio ruolo a servizio della resilienza del sistema-Paese. Ieri, l’azienda guidata da Alessandro Profumo ha confermato l’avvio per il prossimo anno della seconda edizione del Drone Contest, competizione tra sei atenei che si sfidano a colpi di intelligenza artificiale applicata ai droni.

IL DRONE CONTEST

Dopo il successo dell’edizione 2020, l’obiettivo è continuare ad alimentare “l’ecosistema dell’innovazione” tramite la collaborazione tra mondo dell’industria e delle ricerca. Per questo Leonardo sostiene con un programma triennale le ricerche di sei dottorandi delle università coinvolte con una borsa di studio, chiamati a sviluppare e proporre soluzioni innovative da applicare ai sistemi a pilotaggio remoto. L’obiettivo è “assicurare un futuro in cui saremo tutti più forti di prima e per il quale avremo creato un indotto di alto livello tecnologico di cui beneficia l’intero Paese”, ha detto Profumo.

LA TENUTA SUL MERCATO MILITARE

Ai tempi del Covid-19 l’esigenza è particolarmente forte. Nonostante la pandemia, il business governativo e militare della Company ha retto bene, complici le previsioni di un mondo più incerto e competitivo. Nei mercati domestici i budget militari sono cresciuti, ovunque con una spinta agli investimenti alimentata dalla convinzione che la Difesa possa trainare la ripresa economica. Le ultime notizie in casa Leonardo confermano il posizionamento sul settore militare: il primo volo degli elicotteri NH90 destinati al Qatar (per cui l’azienda italiana è prime contractor) e la consegna dei primi due addestratori M-345 all’Aeronautica italiana. Arrivati a Galatina aumenteranno le capacità addestrative delle Forze armate, permettendo così lo spostamento degli M-346 a Decimomannu, lì dove poche settimane fa Leonardo e Am hanno posato la prima pietra della scuola internazionale di addestramento al volo (Ifts).

TRA EUROPA E USA

In ambito europeo domina l’avvio della Difesa comune, che dal prossimo anno potrà contare sui 7,9 miliardi del fondo Edf fino al 2027. Sono meno dei 13 inizialmente previsti da Bruxelles, ma comunque rilevanti per alimentare gli investimenti del Vecchio continente, soprattutto considerando che verranno per lo più usati con la formula del co-finanziamento. Ma le opportunità superano i confini europei. Oltreoceano l’amministrazione Joe Biden promette toni più concilianti tra Stati Uniti ed Europa. Ciò apre spazi rilevanti per Leonardo, che ha iniziato il 2020 con la vittoria (in solitaria anche ai tempi del “buy American” imperante) della maxi gara per gli elicotteri d’addestramento della US Navy. Il posizionamento globale nel campo dell’ala rotante amplia ora i margini per un ruolo da protagonista negli ambiziosi progetti del Future Vertical Lift, a cui l’Italia guarda non a caso con particolare interesse.

IL FOCUS SULL’INNOVAZIONE

Il fil rouge è il focus sulle nuove tecnologie. Già prima della pandemia Leonardo lanciava il piano strategico “Be Tomorrow 2030”. Poggia su tre pilastri: il rafforzamento del core business, la trasformazione dell’organizzazione interna e proprio la spinta all’innovazione. In questo terzo campo (denominato “Master the new”) si inseriscono tante iniziative del 2020, dal Drone Contest al supercomputer di Genova, il “davinci-1”, che al via di inizio dicembre già figurava tra i primi cento super-calcolatori al mondo (sul podio per il settore aerospazio e difesa), nato per accelerare su tecnologie “disruptive” come intelligenza artificiale, automazione e Big data analytics. Rientra nei “Leonardo Labs”, i laboratori trasversali alla divisioni, per i quali a luglio è partito il bando per assumere i primi 68 ricercatori. Obiettivo “anticipare l’innovazione”, spiegava il cto Roberto Cingolani, offrendo al sistema-Paese elementi di resilienza e occupazione altamente qualificata.

OBIETTIVO RIPARTENZA

Per Leonardo significa anche ri-addattare prodotti, servizi e soluzioni alle esigenze del Paese. È il caso del drone che ha volato a ottobre oltre la linea visiva dell’operatore per 32 chilometri sul litorale laziale, trasportando materiale sanitario tra due strutture dell’Ospedale Bambino Gesù, test effettuato con Telespazio ed Enav. È il caso dell’intesa sottoscritta a ottobre con la stessa Enav (per modernizzare l’impiego degli elicotteri nello spazio aereo civile attraverso avanzate tecnologie di navigazione satellitare) o di quella più recente con Enel per far incontrare efficienza energetica e mobilità elettrica con sistemi di sicurezza e comunicazioni satellitari. In tal senso la sfida del 2021 è intrecciata a quella del Paese e si chiama “ripartenza”. I binari da seguire sono quelli indicati nel Next Generation Eu: digitalizzazione, transizione green e sicurezza sanitaria (compresa quella informatica). Tra droni, mobilità urbana e cyber-security, Leonardo potrà dire la sua.



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