Chi e perché ha fatto esplodere un camper nel centro di Nashville? Cosa c’è dietro l’esplosione della mattina di Natale? Gli inquirenti dell’Fbi procedono con le indagini e sono concentrati attorno a un nome: Anthony Warner, noto per conoscere gli esplosivi e per l’ossessione cospirazionista sul 5G
Si chiama Anthony Quinn Warner, ha 63 anni ed è proprietario di un camper simile a quello esploso lungo la Secondo Avenue di Nashville la mattina di Natale. La polizia con un blitz è entrata nella sua casa di Antioch, nelll’hinterland sudorientale, e subito sui social network le immagini dell’operazione della Swat sono state sovrapposte con un’immagine di Google Street View scattata nel 2019 in cui si vede un camper parcheggiato nel vialetto laterale alla casa. Il mezzo è molto simile a quello inquadrato dalle telecamere a circuito chiuso nei pressi del luogo dell’esplosione. Non è chiaro al momento se Warner sia considerato responsabile (ma al momento è al centro delle indagini).
L’agente speciale che guida l’ufficio di Memphis dell’Fbi ha detto al Wall Street Journal che stanno ancora valutando diversi individui, e soprattutto stanno vagliando tutti i moventi possibili. Ma Warner, esperto di elettronica, aveva ottenuto una licenza per uso di esplosivi, l’Fbi lo aveva già “notato”, aveva lasciato due immobili in eredità a novembre; pezzi in più nel puzzle. È anche possibile che l’esplosione sia stato un attacco suicida: si era parlato di resti umani nel luogo della deflagrazione, che è stata molto violenta e dunque è complicata la ricostruzione degli indizi, tanto che questa ipotesi è stato poi smentita. Alcune delle voci circolate hanno collegato il possibile attentatore alla paranoia contro il 5G, tipica di un pensiero cospirazionista secondo il quale la nuova tecnologia mobile sarebbe anche causa del coronavirus (e altre cose strambe).
Negli Stati Uniti le teorie del complotto di vario genere sono molto seguite, anche perché sono state a volte rilanciate da persone collegate alla leadership amministrativa. Il camper è esploso davanti alla sede cittadina della AT&T, che è una delle più grandi società di telecomunicazioni del mondo e che negli Usa si sta occupando del cablaggio 5G. Da subito le autorità avevano inquadrato l’azione come “un atto intenzionale”: d’altronde dal camper una voce di donna registrata aveva messo in guardia sull’imminente esplosione (forse anche questo ha evitato che il disastro si trasformasse in strage). Il sostrato sociale e politico è molto sensibilizzato, sia a causa delle crisi sanitaria, economica e psicologica; sia a causa delle recente campagna elettorale che è stata condotta con toni forti (sopratutto dal fronte trumpista) e avvelenato ulteriormente una polarizzazione già esistente.