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Il pericolo della nuova ideologia animalista. L’opinione di Pedrizzi

Non capiamo se siano gli animali che devono salire al livello degli uomini o siano gli uomini che debbano abbassarsi al livello degli animali. Il caso dello spot (ritirato) del Telefono Azzurro

In questi giorni, sui giornali, si susseguono notizie che dimostrano come la nuova ideologia animalista integralista stia avanzando “in maniera tale da mettere a rischio la stessa valenza universale e intangibile della vita umana”.

C’è una deriva animalista che a volte si fonde perfino col furore religioso: dalla censura allo spot di “Telefono azzurro”, che aveva lanciato lo slogan “prima i bambini”, considerato offensivo da taluni animalisti arrabbiati, fino alla recente notizia della persecuzione, per mano degli integralisti indù, di un fotografo indiano che sta sfidando la cultura dominante della sua gente che conferisce valore sacro alle vacche proteggendole dagli abusi più di quanto faccia con le donne.

Non capiamo se per questa nuova ideologia animalista siano gli animali che devono salire al livello degli uomini o siano gli uomini che debbano abbassarsi al livello degli animali. Secondo la dottrina cattolica di sempre in natura esiste una gerarchia che va dai minerali ai vegetali, agli animali ed agli uomini e, per chi ci crede, agli angeli. La notizia della censura dello spot di Telefono azzurro, che affermava una verità sacrosanta, la priorità nella tutela di bambini minori rispetto ai cani, ma anche le notizie inquietanti che arrivano dall’India, sulla repressione delle idee di tutela delle donne rispetto all’intangibilità delle mucche, sono campanelli d’allarme che vanno nella stessa direzione: il disprezzo della vita umana  da parte di fanatismi animalisti o religiosi che in molti casi rappresentano le facce della stessa medaglia.

In India è stato calcolato che ogni 15 minuti viene violentata una donna, dai 6 ai 60 anni. “Per gli indù uccidere una mucca è peggio che uccidere una donna”, ha denunciato sulle pagine de Il Fatto Quotidiano Sujatro Ghosh. L’artista ha cominciato a pubblicare ritratti di donne con le maschere di mucca su Instagram, guadagnandosi intimidazioni e minacce di morte dei radicali induisti.

Nello spot di Telefono Azzurro, di cui è stata chiesta e ottenuto il ritiro, invece, in una casa in fiamme si sente un cane abbaiare mentre un uomo entra nell’appartamento divorato dal fuoco. Due bambini sul divano sono terrorizzati e con loro il cane, quello che ha abbaiato. L’uomo prende il cane in braccio e lo porta in salvo, lasciando i bambini al loro destino. Telefono Azzurro in occasione della 31esima Giornata universale dei diritti dell’infanzia (celebrata il 20 novembre) aveva lanciato l’hashtag #primaibambini, biasimando implicitamente chi si preoccupa degli animali e dimentica e trascura i cuccioli d’uomo. Ed era stato travolto dalle polemiche.


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