È stato spostato a domani il Cdm che deciderà le nuove norme da seguire sotto le feste natalizie, tre giorni prima di quando dovrebbero essere applicate. Uno Stato incerto non fa che trasmettere incertezze e voglia di eludere regole in cui non si può credere. E questo è davvero un danno gravissimo per noi cittadini oltre che per l’immagine stessa dell’Italia. Il commento di Alfonso Celotto
Mi pare davvero incredibile che domani sia convocato il Consiglio dei ministri per fissare le regole su cosa potremo fare nelle vacanze di Natale.
Ma può lo Stato stabilire regole che cambiano la vita ai cittadini con solo 3 giorni di anticipo, visto che – pare – saranno regole in vigore da lunedì?
Come sappiamo, il Diritto serve a dare certezza alla vita dei cittadini. Come ci insegnano le leggi scritte sulla pietra e sul marmo dagli Assiri, dagli Egizi, dai Romani, fino al medioevo.
Questi mesi di pandemia hanno reso molto più incerte le nostre regole giuridiche, sovrapposte e interpolate fra leggi, decreti-legge, Dpcm e ordinanze varie.
Ma questa volta lo Stato sta davvero superando ogni possibile limite nella certezza delle regole per noi che dovremmo essere cittadini e non sudditi.
Dal 3 dicembre sono state stabilite regole per il nostro Natale. Regole severe con cui tutti noi si sono organizzati. Figli in rientro dall’estero. Ristoranti che hanno comprato provviste e chiamato camerieri per il pranzo di Natale. Tutti abbiamo fatto affidamento su queste regole e ci siamo preparati a un Natale anomalo. Consapevoli di fare uno sforzo individuale nell’interesse di tutti.
Ora sono almeno tre giorni che si dice che le regole stanno cambiando.
Che l’Italia diventerà rossa o tutta arancione o non si sa che. E tutti consultiamo follemente siti e notiziari per capirci qualcosa. Riorganizzarsi, capire , vedere. In una incertezza imbarazzante.
Peraltro in un quadro di contagi in discesa. Le nuove regole dovevano arrivare mercoledì. Poi oggi. Ora, domani. Forse. Mi sembra davvero un attentato grave alla certezza del diritto e alla credibilità dello Stato. Uno Stato che cambia le regole a 3 giorni dal Natale, dopo incertezze e sussulti, dopo aver incentivato i cittadini a uscire e spendere con il “cash back “ non può certo sperare di essere uno Stato autorevole e rispettato dai cittadini.
Perché uno Stato incerto non fa che trasmettere incertezze e voglia di eludere regole in cui non si può credere. E questo è davvero un danno gravissimo per noi cittadini oltre che per l’immagine stessa dell’Italia.