Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Sostenibilità e ambiente. La svolta di A2A targata Mazzoncini

La multiutility bresciana alza il velo sul piano industriale che guarda al 2030. Investimenti a quota 16 miliardi di cui 10 per la transizione energetica. Ma c’è anche la mobilità elettrica. La Borsa ci crede e il titolo strappa a +2,7%

Life is our Duty, la vita è il nostro dovere. Un titolo non certo scialbo quello scelto da A2A per la presentazione del piano industriale che guarda al 2030. Sono anni di cambiamenti epocali e la parola d’ordine è ormai una sola: transizione. E così, la multiutility di energia, acqua e gas bresciana guidata da Renato Mazzoncini, ex ceo delle Ferrovie, ha fatto della sostenibilità il pilastro della propria strategia. Il motore del piano, il primo con un orizzonte a 10 anni, sono comunque sempre loro, gli investimenti.

16 MILIARDI DI INVESTIMENTI

Ed ecco il piano nel dettaglio. A2A prevede 16 miliardi di investimenti, di cui 6 per l’economia circolare e 10 per la transizione energetica del Paese, a supporto della decarbonizzazione e dell’elettrificazione dei consumi. La sostenibilità guida la nuova strategia e questo lo si evince dal fatto che il 90% degli investimenti contribuisce agli obiettivi di sostenibilità definiti dalle Nazioni Unite. La divisione Energia è destinataria per esempio di circa 6 miliardi (40% del totale) degli investimenti, l’Ambiente di circa 4 miliardi (24%) e le Reti del restante 36%. Il 73% degli investimenti riguarda business regolati o contrattualizzati. Quanto alla forza lavoro, la multiutility prevede 6 mila assunzioni dirette da qui al 2030.

NEL NOME DELL’AMBIENTE

Come detto sul fronte dell’economia circolare, con 6 miliardi di euro a disposizione, A2A prevede azioni strategiche volte a una crescita nel recupero di materia e di energia dai rifiuti, e alla riduzione degli sprechi (perdite idriche, calore di scarto). Nel settore ambientale, la società bresciana può evolvere da leader italiano a player di rilevanza europea. Il piano prevede in questo senso la realizzazione di nuovi impianti di recupero di materia per un totale di 2,2 milioni di tonnellate da raccolta differenziata trattate al 2030, la realizzazione di nuovi impianti per il recupero di energia per un totale di 5,4 milioni di tonnellate e l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata nei territori serviti al 76%. A2A punta, inoltre, a ridurre le perdite idriche lineari del 20% (mc/km/giorno) e sviluppare nuova capacità di depurazione (1,9 milioni di abitanti serviti al 2030).

IL FRONTE DEI TRASPORTI

Ma non c’è solo l’energia, l’acqua o il gas al centro dei piani di A2A. La società infatti intende promuovere la decarbonizzazione del settore automobilistico attraverso la mobilità elettrica ponendosi tre obiettivi da raggiungere entro il 2030. Ovvero: l’installazione di oltre 6.000 punti di ricarica per i veicoli elettrici, per diventare un gestore dell’infrastruttura (Charging Point Operator) leader nei territori storici; l’attivazione di 200mila contratti per servizi di ricarica, per diventare uno dei principali Mobility Service Provider; la vendita di oltre 50mila punti di ricarica domestica per l’utilizzo domestico.

I TARGET DI BILANCIO

Per quanto riguarda gli obiettivi di bilancio, il nuovo piano industriale di A2A prevede un Ebitda più che raddoppiato a oltre 2,5 miliardi a fine piano, un utile netto in crescita di oltre l’8% medio annuo e dividendi minimi attesi in crescita del 3% medio annuo. Nel dettaglio, l’Ebitda passa da circa 1,18 miliardi del 2020 a oltre 2,5 miliardi del 2030. Di più. Il piano propone un incremento del dividendo per azione atteso sull’utile del 2020 almeno pari a 8 centesimi per azione (rispetto a 7,75 centesimi deliberati in relazione all’utile netto del 2019), sull’utile del 2021 almeno pari a 8,2 centesimi per azione, sull’utile del 2022 almeno pari a 8,5 centesimi per azione. Per gli anni successivi, si prevede una crescita minima pari al 3% all’anno.

LA SVOLTA DI MAZZONCINI

La cifra del piano l’ha data lo stesso ceo Mazzoncini. “Un nuovo piano che segna un punto di svolta per A2A. Coniugando coraggio e concretezza perseguiamo obiettivi di sostenibilità sfidanti e target economici di crescita molto importanti per il gruppo, che si affaccia al mercato europeo. Queste sono le solide basi che ci consentiranno di realizzare infrastrutture strategiche, innovative ed essenziali per la crescita e il rilancio del Paese, di essere ambiziosi e guardare all’Europa. Il nostro nuovo modello è una visione del mondo condivisa, sostenibile e rispettosa del futuro, a cui vogliamo dare il nostro contributo quotidiano”.

Il manager arrivato dalle Fs ha poi focalizzato l’attenzione sulle rinnovabili, fulcro del business A2A. “Il nuovo piano prevede nelle rinnovabili 4,1 miliardi di investimenti, di cui il 12% in M&A, poco più di 400 milioni, e l’obiettivo è investire in piattaforme di sviluppo”. Nelle rinnovabili, ha spiegato, l’M&A sarà “prevalentemente in Italia, il 70%, il 30% all’estero. Stiamo facendo ancora scouting per capire quali sono i paesi interessanti per lo sviluppo delle rinnovabili all’estero”. La Borsa, comunque, ci crede: il titolo ha strappato fin dalle prime ore, e ora viaggia a +2,79%.

×

Iscriviti alla newsletter