Pochi giorni fa il ricambio alla presidenza dell’organismo voluto da Sergio Costa per valutare l’impatto ambientale di progetti e infrastrutture. Ecco come si muoverà il nuovo presidente, il magistrato contabile ed esperto di ambiente Massimiliano Atelli
L’incarico è di quelli di peso, l’organismo da guidare anche. Massimiliano Atelli è il nuovo presidente della Commissione Via in seno al ministero dell’Ambiente, insediatasi ufficialmente lo scorso maggio con l’obiettivo di esprimere la valutazione ambientale su grandi progetti, impianti e infrastrutture. Composta da un pool di 40 esperti, la Commissione assumerà piano piano un ruolo sempre più centrale in vista dell’arrivo dei primi fondi del Recovery Fund che andranno a finanziare quei progetti su cui non potrà mancare una valutazione ambientale.
CAMBIO AL VERTICE
Atelli succede a Luigi Boeri, ingegnere, che si è dimesso dall’incarico di presidente della commissione insediata in maggio ma concepita dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, nel 2019, dopo un’attenta e accurata selezione durata otto mesi, nel corso dei quali sono stati esaminati i curricula di 1.200 tra professori universitari e giuristi.
LA COMMISSIONE VOLUTA DA COSTA
In occasione dell’insediamento, lo stesso Costa aveva parlato di una “commissione importantissima, perché effettua le valutazioni di impatto ambientale dei progetti, delle opere, dalle trivellazioni ai grandi impianti industriali, per intenderci. Ebbene, quella che fino ad oggi ha operato era stata nominata più di dieci anni fa. Scaduta, ma non rinnovata e sulle nuove nomine decretate nella scorsa legislatura c’erano state inchieste e rilievi della Corte dei Conti”.
LA MISSION DI ATELLI
Ora però è il turno di Atelli, magistrato in forza alla Corte dei Conti di Aosta e grande esperto di diritto ambientale, di amministrazione pubblica e di giustizia contabile. Non è tutto. Dal corposo curriculum emerge l’incarico di capo dell’ufficio legislativo al ministero dell’Ambiente dal maggio 2008 all’aprile 2013 e quello di promotore di iniziative di tutela dei beni naturali come il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico.
L’azione di Atelli al vertice della commissione si svolgerà essenzialmente lungo tre direttrici. In primis l’integrità dei comportamenti collettivi e individuali, ovvero dei singoli membri della commissione, ma anche l’ascolto degli orientamenti della stessa commissione da parte della politica e infine una certa importanza del risultato raggiunto. Certamente, non dovrà mancare anche l’appoggio della politica al lavoro della commissione.
Un fronte su cui trapela un certo ottimismo. Il ministro Costa farà di tutto affinché non venga mai meno la sintonia con la commissione e con lo staff di Atelli. Ma molto dipenderà anche dalla qualità del lavoro dell’organismo affidato ad Atelli. Se tutto funzionerà, il buon risultato è garantito.