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Il cambiamento, ora, incomincia da te

A distanza di un anno, con nuovi parametri per vivere, comportarsi e sentire, come camminare sicuri e fiduciosi tra angosce, difficoltà e incertezze? L’ansia per un futuro imponderabile e imprevedibile e la paura del virus e della morte sono sempre lì. In agguato. Ma la fragilità è anche il motore della nostra vita. È dalle sofferenze che rinasce la vita, ci insegna la Storia. Generazioni più forti quanto più provate

Un blog in tempo di pandemia. Scrivere di emozioni, sentimenti, relazioni, in un mondo sospeso, in quale dimensione possibile?

Cosa poter raccontare e cosa può alimentare condivisione e conforto?

Scrivo da alcuni anni, anche nei miei libri, sul valore della fragilità come punto di forza. Per “guardarsi dentro” con sincerità. Per guardare agli altri con accoglienza. Per guardare alla vita come opportunità e dono. Con il cuore.

A distanza di un anno, con nuovi parametri per vivere, comportarsi e sentire, come camminare sicuri e fiduciosi tra angosce, difficoltà e incertezze?

L’ansia per un futuro imponderabile e imprevedibile e la paura del virus e della morte sono sempre lì. In agguato.

Come credere che la “ginestra” di Leopardi nascerà ancora dal deserto e darà colore e profumo intenso ad un mondo fatto, oggi, di sotterranee, cupe malinconie, infinite tristezze e solitudini?

Ma la fragilità è anche il motore della nostra vita. È dalle sofferenze che rinasce la vita, ci insegna la Storia. Generazioni più forti quanto più provate.

Nella scrittura cerco di immaginare e descrivere questa forza. Quella che desideriamo tutti, guardando nelle pieghe delle nostre mille ansie, per vedere nuova luce e dare un senso al vivere di oggi.

La natura metafora di questo tempo.

Mai tanta neve come quest’anno, nelle desolate località sciistiche. Mai tanta pioggia nelle città deserte. Mai mari così desiderati e lontani, a causa delle limitazioni alla mobilità. Nei cieli più tersi, stormi di uccelli ricamano, uniti e solidali, circonvoluzioni circensi che affascinano più che mai. Da sempre nei cieli romani. Ma ora tutti alzano gli occhi, affascinati da uno spettacolo riconosciuto come fantastico e che, forse, ci insegna qualcosa.

Ancora troppo elevato il numero di contagi e di morti. E il virus mutato ha maggiore indice di trasmissione, dicono gli esperti. Corsa alla vaccinazione di massa più grande della storia dell’umanità con esigenza di responsabilità, organizzazione e controllo.

“Se gestiremo bene la campagna cercheremo di abbassare il numero dei focolai per tutto il 2021. Nel 2022, con tutta la popolazione vaccinata, molte meno mascherine. Non credo possa esserci un ‘liberi tutti’ prima del 2023″, ha detto la virologa Ilaria Capua che ha anche affermato: “Usiamo questo momento per reinventarci un modo di vivere per essere felici nonostante il Covid”.

Gel e mascherine, distanziamento, esito tamponi, attesa per il ‘colore’ della Regione. E’ il vademecum dei nostri giorni. Consapevoli che sarà ancora lunga l’attesa per poterci riscattare dal timore di contatti con l’altro e dallo sbarramento dei sogni che animano la vita.

Stress da pandemia (pandemic fatigue), dice l’Organizzazione mondiale della sanità. Colpisce sei persone su dieci manifestandosi con disturbi del sonno, irritabilità, depressione. E poi ci sono le ferite che non si vedono. Mentre la società italiana di psichiatria registra un incremento del 35% per ansiolitici e ipnotici e del 28,2% per antidepressivi.

Quale ricostruzione ci attendiamo dal 2021, nell’arduo obiettivo di rimediare a tutto quello che è andato male nel 2020 e negli anni passati?

Risorse per istruzione, cultura, turismo, innovazione, sostenibilità. Accoglienza e inclusività. Fiducia nei giovani. E un nuovo modo di fare politica, una nuova socialità e un più profondo senso delle relazioni e degli affetti.

Una sfida e un percorso di crescita individuale, professionale, culturale e sociale. Per una solidarietà globale in grado di frantumare interessi egoistici, violenza, deliri di onnipotenza, di potere e di arroganza. Occasione unica per riprogettare il futuro.

Risuona come il fallimento di tutte le donne e della società, in chiusura dell’anno 2020, la morte violenta di Agitu Gudeta, imprenditrice etiope in Trentino, simbolo di integrazione e di coraggio. Laureata in sociologia, aveva deciso di rinnovare un’antica tradizione familiare allevando capre. Riferimento del mondo del volontariato, di cooperative sociali e attività solidali. Un esempio concreto, per la comunità, di capacità, determinazione, competenza ma anche di emancipazione. Con la sensibilità femminile per la vita.

Navigando in mari sconosciuti, verso mete sconosciute. Con la duttilità, la creatività e lo stupore che solo un cuore aperto riesce a vedere. Con quella forza del sentire che sostiene le donne nell’ostinazione del fare e del sacrificarsi senza limiti.

E anche con la concretezza delle donne. Capaci di mettere da parte le proprie fragilità per prendersi cura degli altri, con i piccoli gesti del quotidiano. Capaci di ‘guardare oltre’, preoccupandosi prima di accudire e, poi, di trovare sempre una soluzione. Questo è amore. Chiediamo, ancora una volta, alle donne di ricucire la vita strappata?

“Un seme nascosto nel cuore di una mela, è un frutteto invisibile. E tuttavia, se quel seme cade nella roccia, non darà mai frutto”, ci ricorda Kahlil Gibran.

Fertilità nella profonda interiorità. Meno occasioni d’incontro ma rapporti personali più intensi. Dal passato travolto e soffocato dalla pandemia, nasce la forza per rifiutare superficialità e riconoscere fallimenti, ritrovando i luoghi sicuri dell’autenticità. Opportunità di cambiamento per affrontare e condividere, in ogni settore, l’imprevedibilità e la bellezza della vita. Perfettamente imperfetta.

“Ritorniamo a sognare!”. I sogni veri si realizzano insieme. È il messaggio di Papa Francesco nel titolo del suo ultimo libro.

È tempo di intraprendere con coraggio il viaggio dentro noi stessi. Partendo dalla consapevolezza della vulnerabilità umana. Condizione strutturale, limite e, insieme, forza per guardare avanti con speranza. In una situazione che non abbiamo scelto ma che non abbiamo fatto abbastanza per evitare. Nuove scelte, nuove visioni della vita e del mondo. Una discontinuità dal passato per un cambiamento che parta dalla nostra anima. Per dare un futuro alle giovani generazioni, alle quali consegneremmo, viceversa, una palude di incertezze.

I giovani reinventeranno un mondo assolutamente diverso? Saranno in grado di ridefinirlo con la flessibilità e la pazienza manifestata in tempo di pandemia? Diamo loro strumenti per desiderare di ‘voltare pagina’ senza guardare indietro.

Sono tanti i giovani di talento. Quelli che credono di poter realizzare sogni. Di combattere le disuguaglianze anche attraverso la digitalizzazione, promuovere innovazione green, campagne culturali per abbattere disparità di genere, discriminazioni di razza e altro ancora.

Sono i giovani leader del futuro selezionati, ad esempio, da Time per “Kid of the year”. Ha solo quindici anni la studentessa incoronata “ragazzina dell’anno” dalla rivista americana. Gitanjali Rao, talento della scienza, appassionata di ambiente ed ecologia. A dodici anni ha inventato un dispositivo capace di rilevare la presenza di piombo nell’acqua pensando ai molti bambini che, nel mondo, bevono acqua inquinata. ”Per risolvere problemi e salvare vite. Voglio essere una supereroina scientifica”, ha affermato. Gitanjali è una speranza di futuro.

E ora che ci riscopriamo, tutti, così attaccati alla vita, “sii tu il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo” (Mahatma Ghandi).

 



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