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Se i mercati se ne infischiano (per ora) della crisi Renzi-Conte

Dopo il Consiglio dei ministri in nottata che ha sancito la spaccatura con Italia Viva e nel corso di una giornata poltica carica di tensione, Piazza Affari ha viaggiato per tutto il giorno in territorio positivo e lo spread Btp/Bund è sceso. Segno che per gli investitori non c’è ancora un problema governo. Intanto Christine Lagarde…

Crisi di governo? Forse, ma non i mercati che guardano all’Italia e al suo debito. Gli investitori che prestano all’Italia 400 miliardi di euro all’anno, comprando titoli, sembrano non credere a un’uscita di Italia Viva dal governo, dopo il Consiglio dei ministri di questa notte, dove i ministri espressi dal partito di Matteo Renzi (Teresa Bellanova ed Elena Bonetti) si sono astenuti dal voto sul Recovery Plan, comunque approvato, chiedendo al contempo l’attivazione del Mes.

I MERCATI SNOBBANO LA CRISI

Da sempre spread e Borsa sono due indicatori estremamente sensibili alle crisi politiche. Però stavolta sembra diverso. A poche ore di una riunione dei ministri che non ha certo chiuso la crisi, anzi, Piazza Affari non ha dato il minimo segno di nervosismo, portandosi rapidamente in territorio positivo, sul +0,1% per poi chiudere la seduta a +0,4%. Segno che i mercati non fiutano pericolo imminente e credono nella tenuta del governo. Anche l’altro termometro, lo spread Btp/Bund è stato rivelatorio. Già dalle prime ore del mattino il differenziale di rendimento tra Btp e Bund è a 113 punti base, in calo di 3 punti rispetto alla chiusura di ieri, per terminare a 111 punti base. Abbastanza per trarre una conclusione: al momento il fattore Renzi non spaventa i mercati e gli investitori che sostengono il debito italiano e la crisi di governo può risultare gestibile.

IL FATTORE BCE

Attenzione però, dietro la reazione fredda di Borsa e spread c’è anche un’altra ragione. Gli analisti di Natixis, banca d’affari francese, rimarcano un concetto: nel mese in corso si assisterà ad un ulteriore restringimento degli spread sovrani europei, anche grazie alla politica di acquisto di titoli (prima il famoso Qe, ora il Pepp) messa in atto, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, dalla Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde. La stessa Lagarde, alla guida della Bce da quasi un anno, oggi è intervenuta questa mattina al Forum di Reuters, dando spazio finalmente all’ottimismo sul futuro dell’Europa e della pandemia.

“Oggi alcune delle incertezze che c’erano all’orizzonte si sono schiarite, iniziamo il 2021 su una base più positiva. Sui vaccini, la fase preliminare è iniziata e si spera che con più vaccini approvati nel 2021 se ne aggiungeranno altri alla campagna di vaccinazioni”, ha spiegato Lagarde, sottolineando come “gli europei hanno dimostrato di essere capaci di unirsi”.

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