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Le mosse di Biden e Yellen su Cina, Ue, debito. Colloquio con Dominick Salvatore

L’economista della Fordham University: il segretario al Tesoro ha ragione, in un’emergenza simile non si può rimanere prigionieri del debito. E comunque i tassi sono bassissimi, dunque gestirlo si può. Con la Cina mi aspetto un approccio fermo. L’Europa? Biden è molto irritato per l’accordo con Pechino sugli investimenti

Janet Yellen ha ragione. Non è il momento di farsi troppe domande. Bisogna davvero pensare in grande, senza preoccuparsi troppo del debito e delle finanze pubbliche. Joe Biden è presidente degli Stati Uniti da poche ore ma il segretario del Tesoro già presidente della Fed, ha dettato la linea, ieri, dinnanzi al Senato americano ancora scosso dall’assalto del 6 gennaio. Tutto molto giusto secondo Dominick Salvatore, professore della Fordham University e tra i maggiori esperti di politica economica internazionale.

Salvatore, Joe Biden sta per entrare nello Studio Ovale. Quale politica economica dobbiamo aspettarci?

Una politica economica non troppo diversa da quella di Trump. Con la recessione, con la pandemia, non si può fare a meno di spendere di più. Almeno nel breve periodo.

Lei sa che spesa fa rima con debito…

Vero, ma le faccio notare che i tassi in questo momento sono a zero e negativi in termini reali, mai stati così bassi. Il costo della gestione del debito americano è crollato. E poi questa crisi richiede una politica fiscale espansiva, non c’è alternativa.

Janet Yellen ha detto esattamente questo. La rotta della Bidenomics sembra tracciata.

Sì perché ci sono delle priorità. E comunque, finché il costo del debito è sotto all’1% del Pil allora lo stesso debito è sostenibile. Molti altri economisti sostengono però che il debito deve essere pagato con le tasse. Anche la Yellen in passato era a favore di maggior rigore nei conti ma adesso, vista la situazione, ha rotto gli indugi, dicendosi disposta a spendere senza preoccuparsi del debito. Lo stesso Biden ha affermato di voler aumentare il deficit federale di due trilioni di dollari. Non è poco.

Salvatore, uno dei cavalli di Biden è l’aumento delle tasse alle grandi imprese. La campagna elettorale è finita e tra il dire e il fare…

No, lo farà. Perché lo richiede il debito pubblico e la sua sostenibilità. Ma anche perché è un’operazione che serve a combattere la grande recessione, che ha creato nuovi poveri. E secondo Biden occorre aiutare questa gente, anche alzando le imposte alle majors. Biden andrà avanti, di questo sono abbastanza sicuro. E poi ha promesso una cosa molto semplice: ridurre le disuguaglianze.

Quali sono gli altri capisaldi della politica economica di Biden?

Creare posti di lavoro e uscire da questa recessione assurda e mostruosa.

E la politica estera? Come si muoverà il nuovo presidente?

Biden tornerà agli accordi di Parigi sul clima, da cui Trump è uscito. Però mi lasci dire, Trump non aveva torto, perché Cina e India inquinano tre volte gli Stati Uniti eppure secondo gli stessi accordi gli Usa dovrebbero spendere miliardi per ridurre le emissioni. Ho sempre avuto l’impressione che questo accordo fosse molto squilibrato.

Salvatore, non possiamo non parlare della Cina. Pechino è tornata a crescere prima di tutti, mentre la pandemia ancora infuria. Come si comporterà la Casa Bianca di Joe Biden?

La popolazione americana, fino a pochi anni fa, prima di Xi, aveva una visione positiva della Cina. Ma ora no, non la pensa come prima. Biden continuerà la politica di Trump, ma meno rigidamente, con meno aggressività. E chiederà l’aiuto dell’Europa per rapportarsi con la Cina.

L’Ue a dire il vero ha appena firmato un accordo internazionale con la Cina, sugli investimenti…

E gli Stati Uniti sono molto arrabbiati per questo. Lo stesso Biden, mi è stato detto, è irritato. Avrebbe preferito che l’Europa aspettasse gli Usa, per muoversi insieme, invece Bruxelles si è mossa per conto suo, anche per la pressione esercitata dalla Germania. E poi, mi lasci dire, questi accordi non valgono la carta su cui sono scritti. Servirebbe agire e muoversi insieme e invece qui ognuno fa di testa sua e agisce per se stesso.

 

(Foto Twitter @Joebiden)

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