Nella storia dei 66 governi repubblicani, fino ad ora un “mandato esplorativo” è stato conferito dodici volte. Mai l’ “esploratore” è stato poi nominato Presidente del Consiglio. Alfonso Celotto spiega cosa ci dobbiamo aspettare, allora, a questo punto…
Può sembrare soltanto la domanda cattiva di un professore all’esame di diritto costituzionale. Invece dà una chiara tendenza di come può finire questa crisi d’inverno.
Dobbiamo ricordare che la nostra Costituzione non dice molto su come si forma il governo. Il più è stabilito per prassi e consuetudine.
L’art. 92 affida al Presidente della Repubblica di nominare il Presidente del Consiglio. Per prassi il Capo dello Stato effettua le consultazioni, per comprendere le posizioni dei partiti. Poi affida l’incarico, designando un nuovo Presidente del Consiglio. Ma nelle situazioni più complesse, preferisce essere cauto: affidando un pre-incarico o un mandato esplorativo.
Il Presidente Mattarella al termine delle consultazioni ha scelto di dare subito un mandato esplorativo e non un pre-incarico.
Ma, allora, che differenza c’è fra pre-incarico e mandato esplorativo?
Aiutiamoci con la prassi. Nella storia dei 66 governi repubblicani, fino ad ora un “mandato esplorativo” è stato conferito dodici volte:
1. dal Presidente Gronchi al Presidente del Senato Cesare Merzagora il 15 giugno 1957;
2. dal Presidente Gronchi al Presidente della Camera, Giovanni Leone il 4 marzo 1960;
3. dal Presidente Saragat al Presidente della Camera Pertini il 24 novembre 1968;
4. dal Presidente Saragat al Presidente del Senato Fanfani nell’agosto 1969;
5. dal Presidente Leone al Presidente del Senato Spagnolli nell’ottobre 1974;
6. dal Presidente Pertini al Presidente del Senato Morlino nell’aprile 1983;
7. dal Presidente Cossiga al Presidente del Senato Fanfani il 4 luglio 1986;
8. dal Presidente Cossiga al Presidente della Camera Leonilde Jotti nel marzo 1987;
9. dal Presidente Cossiga al Presidente del Senato Giovanni Spadolini il 26 giugno 1989;
10. dal Presidente Napolitano al Presidente del Senato Franco Marini nel gennaio 2008;
11. e 12. dal Presidente Mattarella prima al presidente del Senato Casellati e poi al Presidente della Cemra Fico, nell’aprile 2018.
Elemento comune di tutte le ipotesi: mai l’ “esploratore” è stato poi nominato Presidente del Consiglio.
Diversamente è andata per il pre-incarico, conferito 11 volte nella storia repubblicana.
1. dal Presidente Einaudi al Presidente del Consiglio uscente De Gasperi, nel luglio 1953
2. dal Presidente Gronchi all’ex ministro Segni, nel maggio 1955
3. dal Presidente Gronchi al Segretario della DC Fanfani, nel giugno 1957
4. dal Presidente Saragat al Presidente del Consiglio uscente Moro, nel febbraio 1966
5. dal Presidente Saragat al Segretario della DC Rumor, nel giugno 1968
6,7,8. dal Presidente Saragat al Ministro degli Esteri Moro, poi al Presidente del Senato Fanfani e infine al Presidente del Consiglio uscente Rumor, nel marzo 1970
9,10. dal Presidente Scalfaro al Presidente del Consiglio uscente Prodi e poi al Segretario DS D’Alema, nell’ottobre 1998
11. dal presidente Napolitano a Bersani a marzo 2013.
Va segnalato che in cinque di questi undici casi il “pre-incaricato” ha poi ricevuto l’incarico pieno ed ha formato il governo, come accaduto a De Gasperi nel 1953, a Segni nel 1955, a Moro nel 1966, a Rumor nel 1970 e a D’Alema nel 1998.
Pur con tutte le ambiguità della prassi, ecco la differenza.
Nel mandato esplorativo, l’«esploratore» è invitato a verificare l’esistenza delle condizioni per la formazione di un nuovo governo, ma poi l’incarico sarà affidato a un soggetto differente. Non a caso il mandato esplorativo è sempre stato affidato al Presidente di una delle due Camere, per la sua posizione istituzionale, al fine di raccogliere informazioni e indicazioni. Il pre-incarico, invece, è quasi una designazione a Presidente del Consiglio. Una designazione potremmo dire “debole”, che tuttavia nella metà dei casi ha portato a trasformare il pre-incarico in un incarico vero e proprio.
Cosa ci dobbiamo aspettare, allora, a questo punto?
Sicuramente il prossimo governo non sarà guidato dal pres. Fico, ma questo è il modo per dare alla possibile maggioranza il tempo di contrattare e ricompattarsi.
Se martedì sera Fico riferirà positivamente a quel punto Mattarella conferirà direttamente un incarico pieno, probabilmente allo stesso Conte.
Altrimenti…. Nuovo giro di consultazioni.