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I nuovi droni di Sua Maestà. Ecco i gregari artificiali per la Royal air force

Il ministero della Difesa britannico ha finanziato con 30 milioni di sterline lo sviluppo di un drone capace di affrontare in combattimento un caccia avversario. L’obiettivo è quello di affiancare ai jet della Raf (Typhoon e F-35) un “gregario artificiale”, risparmiando sui costi di produzione e potenziando al contempo le capacità di controllo sul battlespace

“I velivoli da combattimento come il Mosquito trasformeranno il campo di battaglia in un modo che non si vedeva dall’avvento dell’era dei Jet”. Così ha commentato il capo di Stato maggiore della Royal air force (Raf), il maresciallo capo dell’aria Mike Wigston, la decisione del governo britannico di finanziare con un contratto da trenta milioni di sterline il Team Mosquito, una partnership tra la Spirit AeroSystems e la Northrop Grumman Uk, per lo sviluppo di aereo da combattimento senza pilota. Il progetto, denominato “loyal wingman”, gregario leale, doterà le forze aeree di Sua Maestà di un drone capace di affrontare in combattimento e abbattere altri aerei nemici.

GREGARIO ARTIFICIALE

Nelle intenzioni del ministero della Difesa di Londra, la nuova piattaforma servirà ad affiancare in volo e in combattimento i Typhoon e gli F-35 della Raf. Il drone dovrà essere in grado di volare alle stesse alte velocità dei caccia jet pilotati ed essere equipaggiato con missili aria-aria in grado di poter affrontare ad armi pari un combattente avversario. Oltre alle proprie capacità offensive e difensive, il nuovo velivolo vedrà l’integrazione di nuovi sistemi di Advanced mission management (Amm) e tecnologie di comunicazione aerea che permettano una fluida interazione uomo-macchina per favorire la collaborazione e la gestione cooperativa della missione tra il pilota umano e il suo “gregario artificiale”. La nuova piattaforma garantirà una serie di capacità di ricognizione, sorveglianza aerea e di guerra elettronica che consentirà di dotare sia il pilota a cui si affianca che i decisori strategici a terra di informazioni immediate ed estremamente precise.

LA STRANA COPPIA

L’obiettivo è quello di schierare coppie di caccia-drone dotate di un vantaggio tangibile in termini di controllo dello spazio di combattimento rispetto ai propri avversari. Il programma ha anche l’ulteriore vantaggio di incrementare le capacità di combattimento della Raf riducendo i costi, sia per il prezzo di produzione più basso per un velivolo unmanned, sia per l’effetto moltiplicatore di capacità che comporta affiancare ad ogni caccia non un suo omologo ma, appunto, un gregario artificiale: i caccia così “risparmiati” potranno essere schierati in altri scenari o impiegati a formare ulteriori coppie.

TEAM MOSQUITO

Il programma di finanziamento si inserisce nel progetto del ministero della Difesa britannico Lightweight affordable novel combat aircraft (Lanca), alla ricerca di nuovi velivoli senza pilota da produrre a basso costo e ad una frazione del tempo necessario a produrre un caccia convenzionale. Alla guida del progetto per il “loyal wingman” ci sarà la Spirit AeroSystema di Belfast, selezionata per guidare il Team Mosquito nella progettazione della struttura del velivolo. Assieme alla Northrop Grumman UK, che si occuperà di mettere in produzione un dimostratore per la fase successiva del programma, la società prevede di effettuare i primi testi di volo su vasta scala entro la fine del 2023.

I DRONI DI SUA MAESTÀ

La nota ufficiale del ministero britannico della Difesa prevede che, al buon esito della fase di progettazione “il progetto Mosquito le capacità sviluppate potrebbero essere schierate accanto ai Typhoon e agli F-35 alla fine della decade”. Lo sviluppo del “loyal wingman” si inserisce nel più ampio quadro dei programmi di ammodernamento della forza aerea reale “Future combat air system” (Fcas), lo stesso programma che si occupa, tra gli altri, dello sviluppo del sistema aereo di sesta generazione Tempest, a cui ha aderito anche l’Italia. Al termine del progetto Mosquito, la Gran Bretagna potrebbe essere tra le prime Nazioni a schierare dei droni capaci di abbattere in combattimento un apparecchio avversario.

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