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I Panda Bond funzionano. Così Cdp aiuta le imprese italiane

Un anno e mezzo fa la prima emissione obbligazionaria riservata agli investitori cinesi. E ora, parte della liquidità raccolta sosterrà un colosso tutto italiano come Danieli

Panda bond, buona la seconda. Era il luglio del 2019 quando Cassa Depositi e Prestiti concludeva con successo la sua prima emissione obbligazionaria destinata a investitori istituzionali attivi nel China Interbank Bond Market, del valore nominale pari a 1 miliardo di Renminbi (equivalenti a circa 130 milioni di euro), a tasso fisso e non subordinata e non assistita da garanzie. Ora è arrivato il momento di cogliere i frutti di quella operazione.

Proprio oggi infatti Via Goito ha annunciato di aver sostenuto i piani di crescita in Cina del gruppo Danieli, leader mondiale nella progettazione, costruzione, vendita ed installazione di macchine ed impianti per l’industria siderurgica, attraverso un finanziamento in valuta locale di importo pari a oltre 94 milioni di Renminbi, equivalenti a circa 12 milioni di euro.

E c’entrano i Panda bond. Perché, come spiega una nota della stessa Cassa, “con il finanziamento in favore di Danieli, Cdp finalizza con successo l’impiego della provvista del Panda bond da 1 miliardo di Renminbi, equivalenti a circa 130 milioni di euro, conclusa positivamente ad agosto 2019. Cdp è stato il primo emittente italiano, nonché il primo Istituto nazionale di promozione europeo, a effettuare un’emissione obbligazionaria in Cina in valuta locale volta a supportare imprese italiane già attive o interessate a operare sul mercato cinese”.

Dunque, le risorse raccolte a mezzo Panda bond, hanno consentito alla Cassa di avviare una nuova operatività, sia in modalità diretta che indiretta attraverso il sistema bancario, destinata a favorire l’internazionalizzazione del sistema produttivo nazionale attraverso la crescita delle succursali o delle controllate cinesi di imprese italiane. Più nel dettaglio, la raccolta del Panda bond è stata impiegata per il 77% in modalità diretta, mediante la sottoscrizione di otto contratti di finanziamento bilaterali con eccellenze italiane operanti sul mercato cinese, e per il 23% in via indiretta attraverso la filiale di Shanghai di Banca Monte dei Paschi di Siena.

“Grazie al lancio del primo Panda bond sul mercato cinese e al possibile avvio di una nuova operatività diretta e indiretta in valuta locale”, ha spiegato Paolo Calcagnini, vicedirettore generale e Chief Business Officer di Cdp, “abbiamo rafforzato ulteriormente il suo supporto all’espansione delle imprese italiane operanti all’estero, facilitando l’accesso al credito a medio-lungo termine delle controllate cinesi di imprese italiane – anche di media e piccola dimensione – favorendone il consolidamento e la crescita sui mercati internazionali”.

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