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Navalny resterà in carcere, e con lui i suoi sostenitori. L’ombra cupa di Putin

Moglie, fratello, amici e collaboratori. L’entourage del principale oppositore del presidente russo è sotto attacco. Ma non mancano annunci di nuove proteste, nel giorno in cui l’arresto del dissidente è stato confermato

Giornata importante per l’oppositore di Vladimir Putin, Alexey Navalny. Oggi il tribunale di Khimki si è pronunciato sull’appello presentato dagli avvocati per contestare la carcerazione preventiva di 30 giorni.

Poche erano le speranze, confermato infatti il carcere. Nelle ultime ore era aumentata la repressione da parte delle autorità russe contro l’entourage del dissidente. Numerosi sostenitori di Navalny sono stati arrestati questa mattina in Russia. Tra loro anche Oleg Navalny, fratello dell’oppositore e uno dei più importanti collaboratori della sua organizzazione contro la corruzione. Torna in carcere anche l’avvocatessa Liubov Sobol (qui il ritratto di Formiche.net) con l’accusa di avere violato le misure anti-Covid.

“Oleg Navalny è stato appena detenuto per 48 ore presso il Dipartimento principale per le indagini del ministero dell’Interno […] Ciò significa che ora è un sospettato in questo caso”, ha scritto su Twitter uno dei collaboratori di Alexei Navalny, Ivan Zhdanov.

Qui il video di un’irruzione della polizia oggi:

L’avvocato di Sobol, Vladimir Voronin, ha denunciato che è in corso un “completo delirio” e che la donna è stata portata via dal retro del palazzo per evitare che potessi parlare con la polizia:

Ieri ci sono state perquisizioni nelle abitazioni di amici e parenti di Navalny, tra cui la moglie Yulia.

Anche Maria Alekhina, attivista del famoso gruppo di protesta Pussy Riot, è stata arrestata per 48 ore. La denuncia è apparsa nell’account Instagram di una sua collaboratrice, Nadejda Tolokonnikova.

In totale circa 4000 persone sono state fermate in Russia per avere manifestato sabato contro l’arresto di Navalny. Ma la repressione non smorza gli animi. I sostenitori del dissidente hanno confermato che stanno organizzando un’altra protesta per domani.

Intanto, è stata pubblicata un’inchiesta congiunta delle testate Bellingcat, The Insider e Der Spiegel che svela le presunte pratiche dell’unità speciale dell’intelligence russa che avrebbe seguito l’avvelenamento di Navalny. Il gruppo sarebbe coinvolte in almeno tre omicidi: la morte dell’attivista e giornalista Timur Kuashev, quella dell’attivista Ruslan Magomedraghimov e del politico Nikita Isayev.

Tra gli indizi che coinvolgono otto uomini della “squadra di attacco” ci sono le date che coincidono con queste morte sospette. Secondo Bellingcat, gli uomini avevano seguito Navalny in più di 30 viaggi prima di compiere l’attacco.


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