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Sovranisti for ever. Così Lega e Fdi chiudono con Biden e Laschet

Un emendamento alla relazione McCallister al Parlamento Ue condanna l’assalto armato al Congresso americano del 6 gennaio. Nel Biden-Day, Fdi vota contro e i leghisti si astengono. Un segnale che allunga le distanze con Washington DC e pure con Berlino

Certe abitudini sono dure a morire. Neanche il tempo di uscire dall’angolino sovranista condannando l’arresto in Russia di Alexei Navalny che la Lega ci torna a pieno titolo, il giorno dopo. Gli eurodeputati del Carroccio a Bruxelles si sono astenuti dal voto su un emendamento alla relazione “sull’attuazione della politica estera e di sicurezza comune” redatta da David McCallister, vicepresidente del Ppe e presidente della Commissione Esteri del Parlamento Ue (qui la nostra intervista), che condannava l’assalto al Congresso americano del 6 gennaio. Gli eurodeputati di Giorgia Meloni si sono spinti oltre, con un voto contrario.

L’emendamento, approvato con 523 voti favorevoli, 90 contrari e 65 astensioni, condannava “con la massima fermezza l’attacco perpetrato al Congresso degli Stati Uniti da un gruppo di rivoltosi incitati dalle teorie cospirative del Presidente Donald Trump e dalle accuse infondate di brogli nelle elezioni presidenziali del 3 novembre 2020”. Ma contiene un passaggio anche sulla nuova amministrazione di Joe Biden e Kamala Harris appena entrata in carica, confidando “in un pacifico passaggio di poteri” e sottolineando “l’urgente necessità di difendere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto a livello globale”.

Ancora una volta, la pattuglia leghista e di Fdi a Bruxelles si ritrova isolata. Il tempismo è notevole: nel giorno di insediamento del governo Biden a Washington DC, i due principali partiti della destra italiana si rifiutano di condannare (o, nel caso di Fdi, si oppongono) un assalto armato al Congresso americano. Non proprio il migliore dei biglietti da visita per i rapporti con la nuova amministrazione da parte di due forze che pure in questi mesi hanno mostrato di voler accorciare le distanze. Stesso discorso vale per la Cdu post-Angela Merkel di Armin Laschet, di cui McCallister è membro di primissimo piano.

Peraltro l’astensione leghista arriva all’indomani di una durissima condanna del governo russo da parte del capo del Carroccio in Ue, Marco Zanni, che ha definito “inaccettabile” l’incarcerazione di Navalny, con toni del tutto inediti in una lunga e consolidata relazione (ufficiale) fra il Carroccio e il partito di Vladimir Putin, Russia Unita. “Queste incomprensibili posizioni dovrebbero far riflettere tutte quelle forze moderate, europeiste e atlantiste su quanto non ci sia spazio per le loro sensibilità sotto l’ala protettrice ultrasovranista”, ha detto in un comunicato il vicepresidente del Parlamento Ue del Movimento Cinque Stelle Fabio Massimo Castaldo.

“La Lega condanna e ha sempre condannato ogni forma di violenza, senza se e senza ma, dagli assalti al Congresso alle derive estremiste del Blm: chi sostiene il contrario è disinformato o in malafede – dice invece Zanni in una nota – avremmo votato e condiviso senza alcun problema a favore di un emendamento di condanna delle violenze, ma ci siamo astenuti perché non possiamo accettare che il pregiudizio delle sinistre europee sfrutti quei vergognosi episodi di violenza solo per prendersela con lo spauracchio ‘populista’ anche in Ue”.

 

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