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Terrorismo complottista. Cosa racconta l’attentato di Nashville

L’attentatore del giorno di Natale a Nashville era un fanatico del complotto. Le teorie in cui credeva, unite a condizioni psicologiche border line, lo hanno portato al gesto estremo. Una nuova forma di terrorismo con cui fare i conti

“Ehi Dude, non crederai mai a quello che ho trovato nel parco. La conoscenza che ho acquisito è incommensurabile. Ora capisco tutto, e intendo tutto, da chi/cosa siamo veramente [comandati], a cosa l’universo conosciuto sia davvero”. Inizia così la lettera con cui l’attentatore che a Nashville ha fatto saltare in aria mezza Second Avenue (una delle vie del centro cittadino) dichiarava le sue intenzioni agli amici. Scritti e una chiavetta usb inviati il 23 dicembre per ribadire le sue teorie, le ragioni che l’hanno portato al gesto estremo, mettendo fine alla sua vita (senza uccidere nessun altra). Un’azione simbolica che racconta una stagione delicatissima.

Ci si ostina a non raccontarlo come terrorismo, ma anche quel che è successo la mattina di Natale in Tennessee ne è forma. L’attentatore credeva ai rettiliani, teoria complottista degli anni Novanta tornata in auge attraverso nuove leggende secondo cui alcuni leader mondiali (tra questi la famiglia reale britannica, Bill Clinton, Hillary Rodham Clinton, George W. Bush, Barack Obama) apparterrebbero a questi umanoidi e sarebbero una presunta forza occulta extraterrestre che manipolerebbe e controllerebbe l’umanità. Anthony Quinn Warner, il sessantatrenne attentatore, raccontava di aver scoperto prove sulla presenza degli alieni nei parchi della città in cui viveva (abitava nel quartiere di Antioch di Nashville). Aveva dubbi sullo sbarco sulla Luna —  un punto in comune di certi schiantati cospirazionisti — e sulla veridicità dell’attentato del 9/11, era ossessionato dal 5G.

La pandemia, come in molti altri campi, in questo caso ha acuito gli effetti psicologici che certe teorie del complotto hanno sulle persone. L’isolamento sociale imposto dai lockdown ha portato certi individui a restare soli con le proprie paranoie, i propri fanatismi, le proprie difficoltà, i tanti fantasmi di un’esistenza. Covid ha esasperato faglie psicologiche ed è esso stesso terreno fertile per certe tesi. C’è chi crede sia tutta una montatura, chi pensa che sia un modo con cui “i poteri forti” (un fantomatico sistema di forze che decide le sorti dell’umanità) abbia usato la pandemia per scopi eugenetici come un’Aktion T4 moderna, chi lo vede come un’estrema azione di guerra e chi crede che tutto sia stato creato per arrivare poi a somministrare un vaccino attraverso cui inoculare chip per controllare le persone. In questa ultima teoria c’è anche chi pensa che nei vaccini ci sia un modo per modificare il Dna degli esseri umani attraverso un nanochip controllabile tramite i sistemi 5G.

Recentemente per esempio sono circolate bufale riguardo alla scoperta del quadro di funzionamento di questo sistema. Stando alla favola, srebbe stato scoperto dai russi (che della circolazione di certa disinformazione sono corresponsabili dato che vi trovano vantaggio strategico contro la stabilità delle democrazie liberali): le notizie contenevano tanto di supporto grafico dello schema elettronico utilizzato, peccato che si trattasse dello schema di funzionamento di un pedale di una chitarra elettrica. Ma nonostante le teorie cospirazioniste vengano costantemente smentite dalla logica, dalla scienza, dalla realtà o semplicemente dal buon senso, ci sono moltissime persone che le seguono, e molte altre che si lasciano instillare dubbi da queste. Un mondo con cui fare i conti, perché alla stregua del radicalismo religioso (per esempio quello islamico) o politico raccoglie adepti, proseliti e fanatici. Tra queste persone inizia a esserci chi sceglie il martirio del gesto estremo? Presto per dirlo, ma la vicenda dell’attentatore suicida di Nashville racconta la storia di uno squilibrato completamente perso nelle proprie idee alla stregua del self-jihadista che attacca i nemici ideologici o dei gruppi politici radicali che usano la violenza contro i nemici di segno opposto. Casi in cui spesso una sfera personale con sovrapposizioni di diversi livelli di disagio si fonde con visioni e credenze estremiste e radicalizzate.

(Foto: Obama visto da un sito di rettiliani)

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