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Tranquilli, nessuno vuole il voto. Ghisleri spiega perché

Conte ter o tutti al voto? Gli italiani sono spaccati a metà, rivela Alessandra Ghisleri, sondaggista e direttrice di Euromedia Research. Renzi e Conte pagano in popolarità il braccio di ferro. Le urne? Convengono soltanto a Giorgia Meloni

Rimpasto o rimpastino, voto anticipato o Conte ter? Mentre prosegue lo scontro di maggioranza, l’ipotesi di una crisi di governo che porti il Paese alle urne prende forma di ora in ora. Complici gli scossoni alla maggioranzada parte del leader di Italia Viva Matteo Renzi, e soprattutto i suoi veti, dall’intelligence alla governance del Recovery Fund. L’ex premier vuole davvero terremotare il governo e tornare alle urne o si tratta solo di un coup de théâtre?

Abbiamo posto queste domande ad Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research e regina delle sondaggiste italiane, che risponde con una lettura inedita. “L’unico partito che in questa fase avrebbe tutto l’interesse a far cadere il Governo e ad andare al voto è quello guidato da Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia. Unitamente a Forza Italia ma soprattutto alla forza che ancora ha la Lega, potrebbe avere un grande successo”.

La condizione è che però si arrivi alle urne “con la legge elettorale attualmente vigente”. Peraltro Fratelli d’Italia, nonostante il voto referendario sul taglio dei parlamentari, “sarebbe l’unica formazione politica a vedersi aumentare il numero di rappresentanti”.

Perché allora l’opposizione sembra mantenere un certo riserbo? “I partiti della coalizione di centrodestra rispetto al Governo hanno le mani legate – risponde Ghisleri – se non ci sono i numeri non si può formare un altro esecutivo. L’unico che può rompere questa maggioranza è, appunto, il leader di Iv Matteo Renzi”.

La strategia adottata dal senatore fiorentino, ormai implacabile fustigatore del governo, non sta però pagando in termini di acquisizione del consenso. “Renzi deve far capire alle persone che le sue mosse politiche non sono frutto di una battaglia per le poltrone, ma che al contrario hanno come bussola gli interessi del popolo italiano. In questa fase posso dire che le persone sono lontane, qualora questi siano effettivamente i suoi obiettivi, dall’averli compresi”.

È evidente che tra i partner di governo tiri aria di burrasca, seppure il Pd sia asserragliato nella convinzione che non esistano altre ipotesi di esecutivo percorribili. Agli occhi dell’opinione pubblica, comunque, Pd e 5 Stelle pagano lo scotto dell’opportunismo. “Da quello che le persone ci dicono – prosegue la sondaggista – è evidente come nella valutazione dei rapporti fra le principali forze di governo pesi il collante dell’opportunismo politico, piuttosto che la reale convergenza sui temi”.

Nonostante questo Conte “ha ancora un consenso personale che si attesta attorno ai 38 punti. Il giudizio complessivo sull’operato del Governo – rimarca Ghisleri – non è però lusinghiero, specie perché a margine della divisione delle Regioni per colore, pesa l’insicurezza del giorno dopo e dei provvedimenti che verranno adottati nei singoli territori”.

Sondaggi alla mano, le previsioni darebbero per vincente la coalizione di centrodestra. Ma, aggiunge la sondaggista, all’orizzonte non è da escludere l’ipotesi di un Conte ter. Anche in questo caso, l’opinione pubblica è spaccata a metà.

“C’è una buona fetta di popolazione – analizza Ghisleri – secondo la quale il destino del Governo è legato a doppio filo al risultato delle prossime elezioni amministrative. Un’altra parte consistente, seppur inferiore, ritiene invece che il Governo arrivi alla scadenza naturale della legislatura e che si possa riproporre uno scenario politico analogo dopo le votazioni”.

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