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Bianca e Serena Cappello. Cosa svela il primo indizio sulla moglie di Draghi

L’elegante, riservata e coltissima moglie di Mario Draghi, attuale presidente del Consiglio incaricato, è una nobildonna di nome Serena Cappello, esperta di letteratura inglese e discendente della celebre Bianca Cappello Medici, patrizia veneziana, moglie di Francesco I de’ Medici

Bianca Cappello Medici (scomparsa nel 1587) è stata una patrizia veneziana, moglie di Francesco I de’ Medici. Ma soprattutto è stata una figura colta, acuta, anticonformista. Punto di riferimento per artisti e politici del tempo, dal re Filippo II al poeta Torquato Tasso. Il suo tratto epistolare rivela tanto una personalità delicata, eterea ed elegantissima, quanto una cultura vastissima e la conoscenza delle regole più alte del confronto diplomatico (all’epoca nelle forme del colloquio diretto con i regnanti). Sono occorsi secoli per restituire la giusta luce a questo insigne personaggio storico, che non costituisce figura minore dei grandi archi temporali, ma punto di raccordo di civiltà e di umanesimo nel periodo più ricco e fiorente per il nostro Paese: il Rinascimento (si veda sul punto il rigoroso e recente studio della linguista Paola Irene Galli Mastrodonato: Bianca Cappello, Linea edizioni, 2020).

Non si può parlare di coincidenze o di recentismo: l’elegante, riservata e coltissima moglie di Mario Draghi, attuale presidente del Consiglio incaricato, è una nobildonna di nome Serena Cappello, esperta di letteratura inglese e discendente proprio della celebre Bianca Cappello. E sicuramente è solo il primo indizio che scopriamo su una personalità affascinante e che molto avrà da dire alla nazione, proprio come la sua illustre antenata.

Si ritiene che la disciplina della Storia sia patrimonio globale, degli studiosi, degli scienziati, come anche dei comuni cittadini e degli appassionati.

Non a caso, Tucidide, Gibbon e Churchill rimangono punti di riferimento imprescindibili per la storiografia, ed erano, ciascuno a modo proprio, e per via della qualità letteraria trascinante delle loro opere, degli outsider. Gli storici sono stati coraggiosi, non studiosi da scrivania: Marc Bloch, accademico francese di origine ebraica, fu fucilato dai soldati della Gestapo nel 1944. Sino all’ultimo ha continuato a battersi per i suoi ideali, dando la vita per questo. Un eroe. Grandi scrittori sono stati romanzieri storici, e gli accademici della Storia spesso sono anche ottimi scrittori, in grado di appassionare e trascinare masse di lettori, come e più di una narrazione di finzione.

Venendo all’oggi, sulla Storia sono puntate anche le lenti di ingrandimento dei colossi del cinema e dello streaming tv: c’è fame di Storia, di storie e di continui twists, che solo la mole enciclopedica dell’avvenuto può offrire a sceneggiatori e fruitori. La grande produzione di materiale divulgativo sul punto la dice anche lunga sulla sete di sapere giovanile: i ragazzi non badano al mezzo, pur di saper dominare concetti, teorie, date e personaggi realmente esistiti. Che si tratti di un libro, di una mostra o finanche di un videogioco.

Tornando alla scienza pura, c’è sicuramente del pericolo nell’affrontare una materia così corposa, complessa, mastodontica!

Tanto che le branche universitarie sul punto invitano alla parcellizzazione e a una giusta specializzazione. Alcune figure storiche, forse vittime di tali particolarismi, possono non uscire indenni dalla caratterizzazione psicologica (tipica del metodo inglese), come anche dal grande accumulo di dati, informazioni, frutto del grande lavoro svolto dagli storici in archivio. Epistolari, documentazione amministrativa, carteggi legislativi, suscettibili anche di clamorose nuove interpretazioni da parte della Storia del Diritto più coraggiosa e innovativa (cfr. R. Ferrari Zumbini, Tra idealità e ideologia. Il rinnovamento costituzionale nel Regno di Sardegna fra la primavera 1847 e l’inverno 1848, in cui si analizza la spontaneità come fonte e forma di normazione giuridica): la Storia è un atto di abnegazione, sia per chi la studia che per chi – soprattutto – è incaricato di scoprire nuovi materiali, nuove idee. Ebbene, le coincidenze politologiche e storiche sono fondamentali.

E nel caso di Serena Cappello e di Bianca, la coincidenza genera una sorta di eterno ritorno del mos maiorum che ci è proprio, specie nella sua veste femminile.



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